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..E ADESSO TOCCA A TE..

di Marco Gori

Ci aspettavamo una scintilla. Almeno per quanto riguarda noi comuni mortali, c'è stata solo una schiarita. Poi, quello che accadrà o è accaduto nel segreto delle stanze di Viale Fanti non lo possiamo sapere. Di sicuro, riguardo al mercato, delle varie dichiarazioni rilasciate da Andrea Della Valle, la più importante ci pare la seguente: "Con un bel mercato estivo tornerà di sicuro l'entusiamo". Una bella presa di responsabilità da parte del numero uno gigliato. Ma una responsabilità che verrà condivisa in grandissima parte con Pantaleo Corvino. Quel Corvino che lo stesso Della Valle ha definito "uno dei d.s. più bravi d'Europa" e che sa di dover "fare un grande mercato". Un attestato di fiducia e di stima che davamo per scontato, ma sicuramente importante. Perché il ds viola è chiamato non solo a rimpiazzare quei giocatori importanti che potrebbero partire, ma anche a mettere a segno dei colpi che riaccendano l'entusiasmo del popolo viola. Compito difficilissimo, almeno allo stato attuale delle cose. Una sfida che siamo sicuri stimolerà il dirigente salentino. Ma una sfida rischiosa. Come, del resto, accade quando si ha carta bianca. Che, in questo caso, è quel "fido" che lo stesso Della Valle ha accordato al suo uomo-mercato. Un'"apertura di credito" che, in realtà, gli imprenditori marchigiani non hanno mai fatto mancare al loro ds. Ma che stavolta è stata evidenziata in maniera solenne. Lungi da noi il pensare che Della Valle abbia voluto scaricare su Corvino molti dei problemi che da tempo affliggono la Fiorentina. La sua fiducia nel suo dirigente più rappresentativo ci pare assolutamente sincera. Ma non dimenticate il discorso che facemmo a suo tempo sui concetti di colpa e responsabilità. A Corvino è stato affidato, lo ripetiamo, un compito importantissimo. E se non dovesse riuscire a portarlo a termine, stavolta potrebbe trovarsi, che sia esente da colpe o meno, a pagarne in prima persona le conseguenze. Come succede in ogni azienda che si rispetti, dalla bancarella al governo di una nazione. Per questo, da oggi in poi, conteranno sempre più i fatti e sempre meno le parole.  


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