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ESTERNI, Tra Tomic, Cerci ed il sogno Elia

di Marco Conterio

Prima dell'infortunio di Jovetic, prima di quello di Ljajic, prima di quello di Vargas, Sinisa Mihajlovic fu chiaro in quel di Cortina. Serve un esterno. Lo disse tra le righe, lo fece capire ben distintamente. Serve lavorare sulle fasce, perché la rosa in quel reparto è più che risicata e la Fiorentina parte azzoppata al via del gran ballo. Corvino lavora, alacremente, conscio però che i diktat societari sono altrettanto chiari: equilibrio finanziario. E se D'Agostino e Boruc sono ad oggi due surplus, vendere per comprare sarà necessario per muoversi sugli innesti. A meno di prestiti o di formule ed intuizioni del ds gigliato.

Il valzer dei nomi racconta tutto e niente. Perché Tomic del Partizan Belgrado piace molto. Però sul fronte del serbo è tutto in stand-by. Corvino continua a monitorarlo, come fatto in occasione della gara di Champions con l'Anderlecht, la valutazione staziona sempre sui 5-6 milioni. Cerci, in uscita dalla Roma, sarebbe operazione low-cost, visto che il contratto del giocatore scade tra una stagione. Difficile, se non impossibile, arrivare a Misimovic, che rimarrà a meno di colpi di scena in Germania. Occhio alle piste argentine, con Buonanotte (più trequartista) del River Plate e Araujo (classe '92, però) del Boca nel mirino. Un ritorno di fiamma last minute per Drenthe è più un sogno dei tifosi gigliati che ipotesi concreta: l'olandese, però, è in uscita dal Real Madrid, un prestito oneroso potrebbe essere una soluzione valida. E poi il sogno, ha un nome ed un cognome: Elia, dell'Amburgo. Costa 15-16 milioni, però. O parte Vargas, o parte Frey, o arriva un 'regalo' sinora non atteso da parte dei Della Valle. Anche se, a pochi giorni dal via, permane il dubbio. Serve un esterno, Mihajlovic dixit, ma apparentemente nulla di nuovo si muove sotto il sole.