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BRAVEHEART CORVINO

di Marco Gori

Punto primo: Kenny Miller non è ancora un giocatore della Fiorentina, anche se dalla Scozia arrivano sempre più conferme sull’imminente approdo del 31enne di Edimburgo nella gemellata Firenze.
Punto secondo: Lasciate stare Youtube e compagnia cantante; l’avevate fatto anche con Boruc, lasciandovi andare a commenti non certo lusinghieri sul portiere polacco, che ci pare vi abbia in gran parte smentito, anche se la sua ultima prestazione non è stata certo impeccabile
Punto terzo: quello che semmai preoccupa è il fatto che i giocatori britannici, anche quelli che Oltremanica venivano considerati dei Top Players, in Italia non si sono mai adattati troppo bene, da Wilkins a Gascoigne, da un’altra punta scozzese D.O.C. come Joe Jordan a Paul Ince. Non dimentichiamo però che il calcio nell’ultimo decennio è notevolmente cambiato, come dimostra, ahinoi, la semifinale di Coppa UEFA della stagione 2007/2008 giocata proprio contro i Gers, dove questi ultimi si sono esibiti nel più italico dei “catenacci”.
Fatte queste doverose premesse, ci preme ricordare come, in un articolo intitolato “Nuove e vecchie Frontiere”, abbiamo riconosciuto a Pantaleo Corvino il merito di aver aperto un nuovo canale per quanto riguarda il mercato: quello con il Regno Unito ed in particolare con la terra di William Wallace. Proprio dalle Highlands transitano infatti spesso giocatori destinati alla più ricca Premier League, che poi così tanto ricca non lo è più, e anche questo Corvino pare averlo capito, visto che proprio in Inghilterra sta trattando un giocatore del West Ham. Se davvero i primi tre colpi dei viola dovessero essere Neto, Behrami e Miller, la Fiorentina avrebbe colmato, almeno teoricamente, due delle falle più evidenti della propria rosa, in particolare quella relativa al vice-Gilardino, anche se le prestazioni di Babacar ci sembrano sempre più confortanti. Ovviamente si continua a sperare nell’arrivo di un difensore di fascia sinistra, ma che sia davvero un difensore, e di un centrocampista “vero”, possibilmente un interditore, perché anche col modesto Brescia si è visto come la squadra di Mihajlovic sia vulnerabile in contropiede. Tornando a Miller, se dal punto di vista tecnico non ce la sentiamo di sbilanciarci troppo, da quello tattico lo possiamo considerare un attaccante “alla Rocchi”. Ovviamente l’arrivo della punta veneziana sarebbe stato più gradito, ma ci sentiamo di condividere quanto dichiarato da Xavier Jacobelli, che ha sottolineato come passare da Castillo a Miller rapresenti un bel passo avanti.