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L'ALTRO LATO DELLA MEDAGLIA

di Marco Gori

Tra le squadre che plaudono maggiormente alla definitiva apertura da parte della FIGC al tesseramento del secondo extra-comunitario c'è senz'altro la Fiorentina, almeno a giudicare da ciò che si legge sui quotidiani. E questo non solo perché Pantaleo Corvino è da tempo fautore di una maggior liberalizzazione del mercato dei calciatori, quanto perché lo stesso Corvino pare particolarmente attento a determinati panorami calcistici, come quelli del Sudamerica e dei Paesi della ex-Jugoslavia. Ma se è indubbio che, con la nuova normativa, il raggio di azione del ds viola si allargherà di non poco, allo stesso tempo per lui aumenteranno anche le insidie. Perché, come abbiamo ripetuto più volte, si tratta, in particolar modo per quanto riguarda il Brasile e l'Argentina, di mercati del tutto peculiari. Mercati dove i giocatori sono spesso sopravvalutati. E, soprattutto, dove le dinamiche di certe operazioni sono assai complesse. Calciatori il cui cartellino appartiene spesso a più soggetti, che, oltre al club di provenienza, possono essere i procuratori, gruppi di investitori o gli stessi giocatori. Paesi dove pre-accordi, opzioni e quant'altro valgono meno che altrove. Sicuramente l'apertura della Federcalcio rappresenta un assist da sfruttare ad ogni costo. Ma attenzione a pensare che essa possa rappresentare una panacea per la Fiorentina. Che ha bisogno di muoversi in tempi rapidi e senza sbagliare. Cosa che, nei mercati di cui abbiamo appena parlato, solo a pochi riesce.