LA SVOLTA
Un mercato fermo, che se non fa proprio preoccupare almeno fa riflettere. Ed essere riflessivi non significa per forza essere pessimisti. Una riflessione l’abbiamo fatta tempo fa proprio in questa rubrica, e riguardava il ruolo di Juan Manuel Vargas nel mercato della Fiorentina. Un’altra l’abbiamo fatta ieri, seppur in altra sede, riguardo alla possibilità che la tattica di Pantaleo Corvino possa essere quella di aspettare che si calmino le acque e si assestino alcune situazioni per poi piazzare i colpi importanti sul filo di lana. Queste due teorie potrebbero alla fine sposarsi. Molti storcono la bocca quando sentono parlare delle cessioni di Gilardino, Montolivo e dello stesso Vargas. Ma i tempi cambiano: Gilardino non è più quello del primo anno a Firenze, Montolivo non è più quello della gara contro il Liverpool, pur restando un cardine di questa formazione, il Peruviano si sta via via perdendo. E soprattutto cambiano le motivazioni, che sono un elemento essenziale nel mondo del calcio. Nessuno mette in dubbio la professionalità dei giocatori viola, ma restano degli uomini, fatti di carne ed ossa, proprio come noi. Abbiamo da sempre sostenuto che un dirigente di una società di calcio dovrebbe muoversi come un agente di borsa, cioè vendere quando le quotazioni sono in rialzo e comprare quando si registra il trend opposto. Ovviamente questo discorso vale per la Fiorentina ma anche per quei club che potrebbero risultarne i principali interlocutori sul mercato. Normale che la Juve ci abbia provato subito per Gilardino, e che, ora che l’affare pare rimandato, sia interesse sia del giocatore che della Fiorentina pubblicizzare una rinascita del bomber in maglia viola. Niente di cui scandalizzarsi se dietro ai tentennamenti di Montolivo sul rinnovo del proprio contratto ci possa essere l’interesse di un grosso club. Discorso diverso per Vargas. Perché le sue quotazioni non sono in calo, ma letteralmente in picchiata. Che succede in questi casi? Lo Zenit è un club ambizioso, e se ora si ricorda uno Spalletti a torso nudo festeggiare in mezzo alla neve la conquista del titolo nazionale, non va dimenticato come lo stesso tecnico di Certaldo sia stato messo sulla graticola dalla stampa russa dopo il mancato accesso alla fase a giorni della Champions League. Il club della Gazprom vuole tornare protagonista anche nella massima competizione europea, che è la dimensione ideale di Juan Manuel Vargas. Ma i Russi non hanno certo l’anello al naso, fiutano l’affare e non si spingono più in là di tanto. La società viola ovviamente non vuole rimetterci, perché, non dimentichiamolo, Vargas l’ha pagato non poco. Per questo ha ragione chi dà risalto alla prossima missione di Carlos Delgado in Europa. E’ infatti proprio l’agente storico del Peruviano che, con una serie di abili depistaggi, riuscì, nell’estate del 2008, a far rimpinguare le casse del Catania in occasione del passaggio del proprio assistito alla Fiorentina. Sarebbe eccessivo attendere l’arrivo di Delgado come quello di un Messia, ma se il procuratore sudamericano riuscisse a far cedere per una cifra ragionevole il giocatore dal club viola, ecco che per quest’ultimo potrebbe profilarsi una svolta anche per quanto riguarda il mercato in entrata.