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LE NUOVE FRONTIERE

di Marco Gori

Della possibile missione di Corvino –o dei suoi emissari- in Brasile abbiamo parlato a sufficienza ieri. Del futuro dello stesso ds viola idem con patate. Sta di fatto che un intervento abbastanza importante nella prossima sessione di mercato da parte della Fiorentina ci pare lecito aspettarselo. E non tanto per i disastrosi risultati ottenuti finora dal team gigliato quanto perché in casa viola si annuncia una mini-diaspora, soprattutto per quanto riguarda il centrocampo. Per farla breve, chiunque avrà il compito di occuparsi della prossima campagna trasferimenti avrà delle belle gatte da pelare. Non solo perché piazzare giocatori come Bolatti e Zanetti non sarà affatto facile, ma soprattutto perché sarà tremendamente difficile trovare dei giocatori “pronti” senza svenarsi. Non vogliamo dire che una Fiorentina in zona retrocessione faccia piacere a molti; possiamo però sostenere con una buona dose di certezza che un club importante in difficoltà fa gola a tutte quelle società che hanno bisogno, per vari motivi, di vendere. Ecco che allora cercare all’estero diventa quasi inevitabile. Ma dove? Si è parlato molto di Brasile e Spagna. Per quanto riguarda il gigante sudamericano, così come per Argentina e Uruguay, possiamo affermare che si tratta ormai di mercati complessi, rischiosi e inflazionati. Giocatori come Pastore e Hernanes, che, tuttavia, non dimentichiamolo, è approdato a Roma dopo una trattativa a dir poco rocambolesca, rappresentano delle “mosche bianche”. I club brasiliani e argentini più ricchi sono ormai botteghe carissime, che spesso, con l’aiuto di loschi figuri, supervalutano giocatori che poi non sono niente di che. Ed i club con meno risorse finanziarie cercano sempre più di emularli. Restando nell’emisfero occidentale, dei mercati che potrebbe essere interessante sondare sono quelli di Cile e Paraguay. Ma la Fiorentina ha già approntato una rete di osservatori in quei Paesi? Perché, lo ricordiamo, per il club viola quello di gennaio sarà un mercato di riparazione in senso stretto, a cui la Fiorentina, comunque vada il prosieguo del campionato, arriverà rimandata in più materie; e ,come abbiamo ripetuto in varie occasioni, servono giocatori pronti, non scommesse. Ci risulta che ai viola sia stato offerto a più riprese un certo Gary Medel. Lui si che poteva essere utile alla causa viola. Non se ne è fatto niente, e ci domandiamo ancora perché. Ma torniamo al Vecchio Continente, e, appunto, alla Spagna. La Liga è attualmente il campionato professionistico forse più importante al mondo e la nazionale iberica ha da poco conquistato il titolo mondiale. A meno che non si realizzino operazioni simili a quella che due anni fa portò Felipe Melo a Firenze –che però ci risulta sia stata studiata e preparata con largo anticipo- dalla Spagna possono arrivare solo giovani delle canteras. E un secondo Portillo non pensiamo farebbe al caso di questa Fiorentina. Andando più a nord troviamo la Francia, Paese ricco di giocatori provenienti da ogni parte del mondo, dal fisico possente e i piedi discreti, e con spesso in mano un passaporto comunitario. Trattare con i club transalpini è però tutt’altro che facile, Reveillere docet. Dell’Inghilterra, o meglio della Gran Bretagna, abbiamo già parlato, la Germania è meglio lasciarla dov’è, ormai sono gli Italiani a sognare la Bundesliga e non viceversa. Chi in Italia ha sempre fatto il proprio dovere sono i giocatori nordici e quelli slavi. E non dimentichiamo che molti Paesi a est di Trieste e a nord di Bolzano sono da tempo entrati nell’UE. E’ li, a nostro avviso, che la Fiorentina potrebbe andare a pescare. Senza scimmiottare Palermo e Sampdoria, Slovenia e Ungheria rappresentano ormai delle certezze. Ma occhio anche a Slovacchia, Estonia e Lituania: le vittorie delle rappresentative nazionali di questi ultimi due Paesi rispettivamente in Serbia e Repubblica Ceca potrebbero non essere un caso. Che possa arrivare da lì l’ultima “corvinata”?