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MANOVRE DI ATTACCO

di Marco Gori

Il cerchio sembra iniziare a quadrare. Ma restano ancora molti interrogativi. Parliamo del futuro di Alberto Gilardino e dell’attacco viola in generale. Ci fidiamo delle parole di Pierpaolo Marino che dice che il bomber biellese approderà alla Juventus a giugno, anzi, che probabilmente esiste già un accordo in questo senso –ci pare invece più difficile che il sostituto del “Gila” possa essere Floro Flores-. A questo punto la Fiorentina potrebbe prendere per l’immediato, come centravanti di scorta, anche Federico Macheda -che il Manchester United accetta di cedere solo in prestito- per poi rimandare la “rivoluzione” del proprio reparto avanzato alla prossima estate, quando potrebbero arrivare Rogelio Funes Mori più un attaccante attempato ma ancora affidabile per fargli da “chioccia”; magari proprio quell’Amauri, che, tra qualche mese, potrebbe essere ancora più disposto ad abbassarsi l’esoso ingaggio e voglioso di rimettersi in gioco. Guai però a fare i conti senza l’oste, che in questo caso indossa un grembiule bianconero. E’ vero che Marotta ha affermato che i grossi movimenti, soprattutto per quanto riguarda l’attacco, ci saranno in estate; ma è altrettanto vero che in Corso Ferraris si è consapevoli come, in un campionato strano come quello attualmente in corso, con l’acquisto di un bomber di livello la Juventus potrebbe competere anche per il titolo. E le voci che vorrebbero Pazzini in direzione Torino non ci paiono così campate in aria. Cosa accadrebbe se l’attaccante toscano dovesse approdare all’”Olimpico” e ripetere l’exploit dei primi mesi alla Sampdoria? E magari soffiare il posto da titolare in nazionale proprio a Gilardino? Siamo sicuri che a quel punto, nonostante i buoni rapporti tra i due club e tra l’agente dell’attaccante piemontese e la Juventus, l’accordo verrebbe rispettato? Come reagirebbe Gilardino davanti ad una prospettiva del genere? E con quale spirito vivrebbe la seconda parte di questa stagione e forse addirittura la prossima? Sia ben chiaro, non vogliamo mandare via a tutti i costi Gilardino entra fine fatta. Vogliamo solo che nella seconda parte di un campionato “pericoloso”, come l’ha giustamente definito in tempi non sospetti Pantaleo Corvino, a Firenze resti solo gente estremamente motivata. Ripetiamo, siamo convinti che la soluzione più probabile per Gilardino sia la cessione nel corso della sessione di mercato estiva, ma non ce la sentiamo nemmeno di escludere sorprese. Sia Marotta che Corvino sono due ottimi dirigenti che cercano di fare il bene dei loro club, oltre che dal punto di vista tecnico, anche da quello finanziario. Ma nel calcio di oggi, non dimentichiamolo, la volontà dei giocatori ha un peso sempre più determinante. E per un club vincere un titolo ha un significato non solo simbolico.