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MERCATO E BUROCRAZIA

di Marco Gori

L'argomento che andiamo ad affrontare è molto delicato. E, come ogni volta che si entra in un "campo minato", si cerca di utilizzare la massima cautela. Cercando di esporre i fatti nella loro essenza ma senza avanzare ipotesi che possano farci apparire come "di parte". Abbiamo fatto spesso notare come i club italiani stiano facendo fatica a rinforzarsi. E questo è un problema che riguarda anche la nostra Fiorentina.

Tra i vari ostacoli che i nostri club stanno incontrando sulla loro strada c'è senz'altro la normativa sul tesseramento dei giocatori extra-comunitari. Che non siamo qui, ovviamente, per giudicare. Ne' è tantomeno nostra intenzione, lo ripetiamo, prendere le parti di chi l'ha introdotta e la difende o di chi, invece, spera in una sua modifica. Di sicuro, e non lo diciamo noi ma i regolamenti internazionali, c'è che in questo momento chi opera sul mercato non è certamente ben indirizzato dal sistema-calcio. Per farla breve, si trova in una situazione simile a quella di un comune cittadino che cerca di mettersi in regola su un qualsiasi aspetto della sua vita o della sua attività e poi finisce per impantanarsi nei cavilli della burocrazia. Perché nel Belpaese, tanto per tornare al calcio, si parla di "voci di corridoio" che vorrebbero il ritorno al secondo extracomunitario, o, al limite, all'"1+1", quando invece le direttive FIFA parlano chiaramente di un orientamento che deve essere dato almeno con un anno di anticipo...

Quando spunta una voce di mercato, una delle prime cose che andiamo a verificare è lo status del giocatore oggetto del rumour in questione. Se è extra-comunitario e la società che lo cerca ha già le "caselle" occupate o è in procinto di riempirle, come nel caso della Fiorentina, che ha già bloccato da tempo il giovane Nastasic, si tende a non prendere in considerazione tale notizia. Viceversa, se il giocatore, da qualsiasi parte del globo provenga, è in possesso di un passaporto dell'Unione, lo si considera un obiettivo sensibile, spesso senza andare ad approfondire quali siano le sue caratteristice tecnico-tattiche e, soprattutto, quale sia la sua valutazione. E questo è il caso, ad esempio, di Jonathan e Witsel. Entrambi comunitari ma che non costano certo poco: 6 milioni circa -forse un po' troppo per un calciatore che non gioca nemmeno titolare nel proprio club- il primo, più del doppio il secondo.

Ieri abbiamo proposto il nome dell'esterno del Panathinaikos, Sebastian Leto. Solitamente siamo molto cauti anche nell'esporci sui nomi dei possibili obiettivi del club gigliato. Ma la fonte delle noste indiscrezioni è di quelle decisamente affidabili. Però si tratta di un giocatore in possesso del solo passaporto argentino. Come lo spieghiamo? Esistono due possibilità: Pantaleo Corvino è stato chiaro: Nastasic "è preso". Ma ha detto forse che l'anno prossimo sarà un elemento della rosa della Fiorentina? E' davvero impossibile che la società lo "parcheggi" altrove per una stagione? Ed ecco la seconda opzione: abbiamo spesso espresso l'auspicio che lo stesso Corvino fosse al corrente di qualche novità riguardo alla normativa di cui abbiamo parlato in questo articolo. E se invece di Corvino ci fosse qualcun'altro, all'interno del club viola, a saperne di più? Non vogliamo, come al solito, illudere nessuno. Ma, credeteci, non è fantacalcio...