MUTU, Oggi è il giorno chiave
Fonte: Tuttosport
È finalmente arrivato il giorno di Mutu, anzi i giorni. L’Europeo amaro è lontano, ormai. Il volo da Miami lo farà sbarcare oggi a Roma, scalo tecnico (pare) prima della corsa verso Firenze, poi - domani - Castelrotto. E il comitato d’accoglienza sarà degnissimo: gente con deleghe alla firma. Su in ritiro Corvino, l’ad Mencucci, pure il legale Montagna.Perché in casa viola vanno di moda i rinnovi a lunga gittata (Frey 2013, Gamberini 2013). E al 2012 contano di spingere le colonne d’Ercole dell’accordo pure col romeno. La Roma tiene il fiato sospeso, in questi giorni decisivi per una svolta al suo mercato, per diverse ragioni: Bruno Conti, Spalletti e alla fine pure il capitano e capocenturia Totti hanno chiarito che è proprio Cristian il preferito, l’ideale, l’Uomo. La lettura dei segnali dovrebbe - stando agli aruspici fiorentini - segnalare una blindatura: col 10 per cento in più e un anno in più, con - insomma - 150 mila euro e un totale netto di 1,8 milioni il Mutu s’accontenterebbe di pensarsi in viola fino al 2012. Eppure parole chiarificatrici, ultimative non se ne ascoltano. E anche i segnali da inviare in allegato al prolungamento non sono quelli desiderati: prende sempre più quota l’opzione Montolivo come capitano, senza la staffetta con Mutu campionato-Coppa.
CEDIBILE Il fatto è che più ascolti Corvino e più ti rendi conto che Mutu è cedibile. A condizioni che magari sono irraggiungibili per la Roma, che attende in queste ore il sì al piano di rientro dei debiti Unicredit e - sperabilmente, a meno di un drammatico showdown, la certificazione del bilancio Italpetroli - ma che ora ha dalla sua i 14 milioni cash ottenuti con la cessione di Mancini, più altri spiccioli che potrebbero arrivare da Giuly (il Psg ha forse trovato i 2 milioni per l’acquisto, anche se il francese ieri smentiva il ribaltone). Nel giorno in cui fanno ancora fede le rassicurazioni di Alessandro Moggi che pubblicamente e privatamente non prevede shock né divorzi, meglio ricordare che Corvino ha parlato così a Sky: «La Roma per Mutu non ci ha mai contattato. Se Adrian volesse andar via e avesse un’offerta importante, potremmo sederci a un tavolo. Ma non succederà, perché questa offerta non c’è e perché il giocatore non vuole andarsene, resta qui e, come ha detto il suo procuratore, accetterà la nostra proposta». Il conto alla rovescia è ormai all’epilogo: “Mutu, è qui”, urlerebbe Raffaella Carrà. Solo che la Fiorentina per bocca del suo ds, che continuamente lamenta i 50 milioni di esborso per la campagna di rafforzamento, dei quali in parte (magari) rientrare, la parola “incedibile” a qualunque prezzo non la pronuncia. Per 20 milioni si tratta anche col diavolo (cioè con la rivale diretta Roma). Andrea Della Valle parla di situazione «abbastanza chiarita », dopo lo strappo di giugno (quando Mutu chiese il doppio dell’ingaggio attuale), mentre a certificare un’estate agitata è Prandelli: «Il caso è chiuso», evidenziando che - sottotraccia,ma ufficialmente - il caso era bello che aperto. Il problema vero è il far di conto a Trigoria: il giocatore direbbe sì ai 3 milioni offerti da Sensi, ora si devono mettere assieme tutti i soldini e contare. Sensi arriva attorno a 20, si fa quello che Corvino lamentava non fosse ancora capitato: telefonare alla Fiorentina per un appuntamento.
TOTTI E GLI ALTRI Aspettando il verdetto fiorentino, alla Roma si consolano con Totti che è tornato - ieri col figlioletto Christian - a calciare il pallone ufficialmente (dopo averlo fatto clandestinamente prima dell’ok del professor Mariani) e a effettuare confortanti ripetute da 600 metri. Ma preparano, Pradè e Conti, anche un piano B: troppo rumore su Borriello, forse; attesa di sapere che succede al Real con Cristiano Ronaldo per la Bestia Baptista; studio di Pavlyuchenko. E non solo