NIENTE SCHERZI
Qualcuno potrebbe pensare che abbiamo un debole per Marco Donadel. Lo pensi pure, perché è vero. E non ci troviamo niente di male, anzi, riteniamo solo di essere coerenti. Proprio in questa rubrica abbiamo infatti auspicato più volte il rinnovo del contratto del mediano veneto. Ieri abbiamo lanciato un sondaggio a tal proposito, e siamo curiosi di conoscerne l’esito. Ma in ogni caso restiamo dell’avviso che sarebbe uno scempio perdere un giocatore del genere a parametro zero a fine stagione. Evitiamo volutamente di parlare di aspetti, seppur importantissimi, come l’attaccamento alla maglia. Sfioriamo solo di passaggio quello, altrettanto importante, relativo ai rischi di perdere uno dei leader dello spogliatoio, dicendo soltanto, a tal proposito, che forse dei Dainelli e degli Jorgensen avrebbero reso meno traumatico il dopo-Bayern nella passata stagione. Ci soffermiamo invece, forse proprio perché sottovalutato dai più, su quello tecnico-tattico. E’ vero che la Fiorentina ha ritrovato solo da poco Gaetano D’Agostino, e quasi contemporaneamente all’intervento cui si è dovuto sottoporre Riccardo Montolivo, ma pensiamo che non sia questo l’unico motivo per cui il 27enne di Conegliano è diventato un titolare quasi inamovibile nel team di Mihajlovic. Siamo proprio sicuri, che, una volta recuperato anche il suo capitano, la Fiorentina schiererà un 4-2-3-1 con quest’ultimo e l’ex Udinese titolari nella linea mediana? Crediamo quindi a Davide Lippi quando dice che il suo assistito non si muoverà fino al termine della stagione. Troppo utile al tecnico serbo una pedina così. Ci piace poco invece quel “vorrebbe restare a Firenze”. Soprattutto se accompagnato dai silenzi che regnano nella stanza dei bottoni della società viola. Come mai non arriva questo accordo? Non pensiamo che Donadel chieda la luna. Che la società abbia già individuato l’erede del vice-capitano gigliato? Può darsi, ma, anche in questo caso, perché ripetere situazioni simili a quelle che hanno visto partire i vari Ujfalusi e Liverani, tenuto anche conto del fatto che stavolta non si tratta di un ultra-trentenne? Corvino non ha certo bisogno dei nostri consigli, e la società segue certamente delle politiche ben precise, ma riguardo a Marco Donadel lo diciamo con decisione: "niente scherzi!"