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NON C'E' TOTO ALLENATORE SENZA TOTO DS

di Marco Gori

Non vogliamo passare per falsi moralisti. Ma ci scoccia davvero affrontare in maniera approfondita un tema del genere in un momento che per la Fiorentina resta difficile. Tuttavia riteniamo che sia dovere e diritto di un cronista approfondire quelli che sono gli argomenti di stretta attualità. Il che non significa scimmiottare gli altri o unirsi al gregge, anzi..Ci pare, in questi mesi passati assieme, di aver contribuito, nel nostro piccolo, a fare chiarezza ed a combattere una sempre più dilagante distorsione dell’informazione. L’argomento che imperversa maggiormente in questi giorni a Firenze è quello relativo al nuovo allenatore della Fiorentina. Il primo dubbio che ci poniamo è il seguente: è più giusto parlare di “nuovo” o di “futuro” allenatore della squadra viola? O forse sarebbe il caso di non parlarne proprio? Perché le tre formule corrispondono a tre soluzioni diverse: l’esonero di Mihajlovic a stagione in corso, il suo addio a fine stagione o la sua permanenza anche in futuro. Tre soluzioni, per motivi diversi, tutte verosimili. La seconda ipotesi è al momento la più gettonata, e ci trova in gran parte d’accordo. In gran parte, non totalmente.

Torniamo alla cronaca. Tutto è cominciato un paio di giorni fa, con le voci relative a Luciano Spalletti. Abbiamo lasciato che si dissolvessero da sole. Vi spieghiamo il perché: si è parlato di una possibile scelta di cuore. Ebbene, le scelte di cuore si fanno normalmente quando si è a fine corsa, e Spalletti tra un mese compirà 52 anni, che per un allenatore significano l’apice della propria carriera. Non finisce qui. Il rapporto tra il tecnico di Certaldo e lo Zenit non è così idilliaco. Non molto tempo fa l’ex allenatore della Roma è stato messo sulla graticola per non aver ottenuto la qualificazione alla fase a gironi della Champions League. E se conosciamo i Toscani, Spalletti questa storia se l’è legata al dito. Allo stesso tempo Spalletti in Russia è trattato come uno Zar. Certo, dovesse fallire un’altra volta in campo europeo la situazione potrebbe precipitare. Ma per lui la prossima Champions potrebbe significare uno stimolo in più. E non solo. Facendo bene in Europa gli si potrebbero aprire le porte della nazionale russa. Che è una cosa diversa da quella italiana. Soprattutto dal punto di vista economico. Poi nel calcio tutto può essere. Ma al momento il futuro di Luciano Spalletti ci sembra più russo che fiorentino. Restando nella Santa Madre, ci risulta che Gian Piero Gasperini abbia rifiutato un’offerta da parte della Lokomotiv Mosca. Un’offerta importante ma non faraonica. Un’offerta che gli potrebbe essere tranquillamente formulata da un club come il Palermo o la stessa Fiorentina. Riteniamo quindi attendibili le voci che vorrebbero queste due squadre interessate al tecnico di Grugliasco. Ma attenzione a parlare di duello. Ci pare più logico parlare di intreccio. Perché con Delio Rossi, altro tecnico accostato ai gigliati, in partenza dalla Sicilia, viola e rosanero potrebbero, almeno per una volta, non darsi battaglia. A patto però che il Genoa decida di confermare Ballardini e di non puntare anch’esso sull'ex laziale. Altrimenti le cose si complicherebbero davvero.

Perché c’è un altro aspetto da considerare. Delio Rossi è molto legato all’ex ds rosanero Walter Sabatini. Ciò non significa che i due debbano muoversi necessariamente in coppia. Normalmente, tuttavia, un buon rapporto tra ds e allenatore dà buoni frutti, anche se l’operato di Marotta e Delneri a Torino non pare al momento confermarlo. Ed ecco che si entra nel difficile: la Fiorentina è al momento alla ricerca di un nuovo ds? La posizione di Capozucca (che di recente ha rifiutato un’offerta del Torino) a Genova è così solida? La risposta a questi due quesiti potrebbe darci delle indicazioni importanti sul futuro di Delio Rossi. Ma entrambe le situazioni ci appaiono alquanto nebulose. Da questo punto di vista, per quanto riguarda la Fiorentina, l’ipotesi Gasperini appare, se non più probabile, di sicuro meno complessa. L’ex allenatore del Genoa ha sì anche lui dei dirigenti con cui lavorerebbe volentieri, ad esempio Perinetti, ma ci pare più “indipendente” rispetto a Rossi. Per cui “Gasperson” potrebbe tranquillamente accasarsi sia a Firenze –con Corvino o chi per lui- che a Palermo –dove al momento un ds non c’è-. Posto quindi che un ritorno di Gasperini a Genova ci pare davvero improbabile, per non dire impossibile, e che Mihajlovic ha dichiarato che non allenerebbe mai il Palermo, una di queste tre squadre pare destinata a restare al palo. A meno che l’imprevedibile Zamparini non decida davvero di puntare sull’enfant prodige Villa-Boas. E così vissero tutti felici e contenti: Rossi a Genova, Gasperini a Firenze, e l'erede di Mourinho a Palermo. Ma qui si rischia di cadere nel fantacalcio. Quello che ci importa è sottolineare come, per quanto riguarda alcune squadre di fascia medio-alta (la Fiorentina, purtroppo, la inseriamo in questo gruppo più per speranza che per meriti effettivi), siano in atto grossi cambiamenti per quanto riguarda non solo la guida tecnica, ma l’intero staff tecnico-dirigenziale. La nostra speranza, come al solito, è che tutto si risolva nel più breve tempo possibile. Il mercato invernale ormai è andato come è andato: non sono arrivati gli innesti che ci si aspettava ma non c’è stata nemmeno una campagna acquisti a sei mani come quella del gennaio 2005, quando arrivarono giocatori voluti sia dall’allora dg Lucchesi, che dal futuro tecnico nonché dal futuro ds, con conseguenze che poi sono state pagate nei campionati successivi, vedi i casi di Pazzini e Bojinov. Ma per il mercato estivo le grandi manovre stanno già per iniziare. E sarà tra poco più di due mesi che si imbastiranno i veri affari. Per allora speriamo che in Viale Fanti 4 le idee siano già chiare.