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PAUSA DI RIFLESSIONE

di Marco Gori

Il campionato si ferma, anzi, non parte prorpio, e un Paese intero riflette. Non si ferma invece il mercato, anzi, proprio da questa -fino ad un certo punto- imprevista pausa trae ancor più linfa vitale. Liberi da impegni calcistici in senso stretto, i dirigenti dei vari club intensificheranno in questo fine settimana i contatti tra di loro e con procuratori ed intermediari. Però, forse, una pausa di riflessione farebbe bene anche ad essi. Talenti giovani e meno giovani hanno lasciato l'Italia e sono sempre meno i calciatori attratti dal nostro campionato. Tante chiacchiere: politica dei giovani, sceicchi, pizzerie..Ma nessun rimedio. Ed il livello dei nostri club è ai minimi storici. Come dimostrano le eliminazioni di Palermo, Udinese e Roma. E purtroppo Firenze, la cui squadra fino a un anno e mezzo fa ha cercato, con prestazioni superbe, di limitare il danno, non è più un'isola felice. A pochi giorni dalla fine del mercato, la situazione è la stessa di un anno fa: i Della Valle hanno speso ancora. Non come nel 2008, ovviamente, ma non certo poco per una squadra che ormai da due stagioni oscilla tra la seconda e la terza fascia. L'organico, tecnicamente, risulta migliorato rispetto alla stagione precedente. Ma non c'è una squadra. In difesa i centrali abbondano ma gli esterni non paiono troppo ben assortiti, nonostante l'ottimo acquisto di Cassani. A centrocampo non c'è traccia di un interditore. L'attacco, ipotizzando che non vi siano partenze, è, almeno sulla carta, competitivo per quanto riguarda i titolari ma carente per quanto riguarda le riserve, e perdonateci se utilizziamo un termine ormai obsoleto. Si era insistito tanto su aspetti come l'attaccamento alla maglia e le motivazioni. Ma Riccardo Montolivo, Alberto Gilardino e Juan Manuel Vargas sono ancora in rosa. Per carità, nessun dubbio sulla professionalità di questi atleti. E nemmeno su quella di altri che hanno lasciato in questi mesi Firenze. Ma le motivazioni non si comprano ne' si inculcano. Così come la serenità. Non si compra nemmeno l'onore, e ammiriamo quello dei proprietari della Fiorentina, pronti a perdere a parametro zero Riccardo Montolivo e a trovarsi, tra un anno, con situazioni analoghe a quelle del centrocampista lombardo. Però non si gestiscono nemmeno così i propri capitali. E conoscendo l'abilità degli stessi Della Valle in campo imprenditoriale, ci riesce difficile credere che certe situazioni siano farina del loro sacco. Ci sono 115 ore a disposizione per rimediare a tutto ciò. Certo, Roma non fu fatta in un giorno. E difficilmente si porta a termine una rivoluzione in meno di cinque. Però restiamo fiduciosi. E se le nostre speranze dovessero venire tradite, speriamo, almeno, che sia l'ultima volta che si assiste a certi paradossi.