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PRANDELLI, Da Torino continuano a provarci...

di Redazione FV
Fonte: Lastampa.it

Fumo di Londra. Per uscire dalle nebbie che avvolgono il suo momento alla Juventus, Claudio Ranieri è volato in Inghilterra dove resterà un paio di giorni a meditare sulla sua squadra, a incontrare gli amici che conobbe al Chelsea e a rinfrescare il suo inglese che è assai migliore di come lo descrive Mourinho. L’uomo del Testaccio si è dato 48 ore per staccare la spina e preparare il rientro nello spogliatoio juventino dove guarderà in faccia i giocatori che non sono fuggiti con le Nazionali: pochi ma importanti, perché a questo giro sono rimasti due uomini fondamentali nei rapporti con lo spogliatoio, Del Piero e Nedved, e forse si aggiungerà Camoranesi se il professor Castellacci, il medico dell’Italia, constaterà che non è nelle condizioni per giocare contro la Bulgaria a Sofia.

Sarà un faccia a faccia. La vecchia guardia ha sempre guardato con diffidenza il tecnico che ha preparato le vittorie degli altri più che conquistarne di sue. I risultati apprezzabili dell’anno scorso hanno mascherato molte cose. Adesso, di fronte alla crisi, sono riaffiorate incomprensioni, nulla di strillato, nello stile della Juve, però è meglio che le crepe si saldino prima che diventino crepacci. A Ranieri i vip imputano alcune scelte di mercato. Nel ritiro della Nazionale prima degli Europei tutti invocavano l’acquisto di Xabi Alonso e più ancora di Aquilani: al rientro hanno trovato Poulsen. Ed è anche la sordità del tecnico ai loro consigli e inclinazioni che rende più sfilacciato il rapporto. Più altre cosette. Nessuno finora ha chiesto la testa dell’allenatore. Lo hanno ribadito gli uomini dell’Ifil, l’azionista di maggioranza, ai dirigenti juventini. «Nessun ribaltone, si va avanti così cercando di migliorare con il lavoro», è il messaggio che arriva dagli uomini di John Elkann che ha assistito in tribuna alla sconfitta con il Palermo.

«Dal punto di vista tecnico è forse il momento più difficile della mia gestione - ha ammesso Cobolli Gigli - anche se non fu divertente neppure due anni fa, quando andammo a Rimini per la prima partita in B. La Juve comunque continua ad avere fiducia nei suoi giocatori e nell’allenatore che non ha colpe nella maniera più assoluta. Con Ranieri siamo tornati in Champions League e la sfida con il Real Madrid non cambierà la sua posizione». Punto e a capo. Nella storia della Juve gli esoneri sono rarissimi. Negli ultimi 40 anni toccò soltanto a Luis Carniglia, nel ‘69, e a Marcello Lippi, all’inizio del ‘99, anche se le sue furono tecnicamente dimissioni. Certo, il fatto che si avvicini il 2009 rende suggestiva l’ipotesi di un nuovo siluramento, ma a meno di colpi di scena improbabili Ranieri (il cui contratto scade nel 2010) sarà congelato fino a fine stagione anche per mancanza di traghettatori disponibili: Donadoni (con il quale pare ci siano stati contatti informali) chiederebbe infatti un contratto a lungo termine e pure su di lui si nutrono perplessità. Blanc e Secco attenderanno gli eventi, nella convinzione che alcune squadre che stanno avanti in classifica si sgonfieranno e che la Juve potrà tornare tra le prime, intanto getteranno l’esca per arrivare al tecnico che mette tutti d’accordo: Cesare Prandelli.

L’antico mediano della Juve platiniana era in lista prima dell’arrivo di Capello, poi di Deschamps e si era pensato a lui prima di ingaggiare Ranieri, però aveva appena rinnovato con la Fiorentina. La situazione è cambiata. Alla Juve sanno che il rapporto tra il tecnico di Orzinuovi e il direttore sportivo dei viola, Pantaleo Corvino, è conflittuale e lo si è visto in estate sulla vicenda Mutu. C’è insomma la possibilità di convincerlo a chiudere con i Della Valle per tornare a Torino e gestire le prossime stagioni, guardando anche al mercato con una filosofia diversa da Ranieri. Sul secondo gradino c’è Spalletti. Moggi l’aveva tenuto sotto osservazione ai tempi dell’Empoli, poi andò alla Sampdoria dove fallì e quell’unico passo falso bloccò ogni ipotesi di portarlo alla Juve. Spalletti però è nel mirino del Milan, potrebbe scambiare la panchina con Ancelotti, indicato come il futuro tecnico della Roma. Insomma vale la pena puntare su Cesare. Il dado è tratto. O quasi.