.

PROVA DI FORZA

di Marco Gori

E la Fiorentina uscì finalmente allo scoperto. Parliamo, ad esempio, di Adrian Mutu e dello sblocco di quel “gioco delle parti” a cui abbiamo accennato in più occasioni e in più sedi. Che il giocatore venga ceduto praticamente gratis o rischi di essere messo fuori rosa –quel “se dovesse rimanere le scelte le farà l’allenatore” ci resta sinceramente difficile da interpretare- la società viola ha deciso di percorrere la strada dell’intransigenza. Che, come abbiamo ampiamente spiegato, comporterà sicuramente una rimessa dal punto di vista economico. Problema, quest’ultimo, che onestamente non ci riguarda, a patto che la società provveda a colmare quel vuoto che la perdita del Rumeno inevitabilmente provocherà. Il che non significa andare a comprare un sostituto di Mutu, cosa peraltro assai ardua, ma che richiederà di colmare delle lacune dal punto di vista tattico –ad esempio con l’acquisto di un trequartista vero, anche un giocatore attempato disposto a fare da “chioccia” a Ljajic- e/o di trovare qualcuno capace di metterla dentro almeno una decina di volte di qui alla fine della stagione. Ma ciò che ci preoccupa maggiormente è la presa di posizione sui cosiddetti “scontenti”: “Cosa faremmo se Gilardino chiedesse di andar via? Ricordatevi degli esempi del passato relativi a Toni e Mutu” ha dichiarato il vice-presidente e amministratore delegato Cognigni. Il quale, non ce ne voglia, esempi più sbagliati non poteva trovare. Al di là del rischio, che abbiamo più volte sottolineato, di tenere in squadra giocatori poco motivati, lo sa il Dr. Cognigni cosa ha significato non cedere Toni all’Inter nell’estate del 2006? Rinunciare a quasi 30 milioni ed alla possibilità di sostituirlo con Amauri, per poi vedere il bomber emiliano –dopo una stagione tra l’altro non al livello della precedente- partire comunque e per una cifra molto ma molto inferiore rispetto a quella offerta dall’Inter. Ci potrebbe venire risposto che non sono soldi nostri. Ed è vero, come è però altrettanto vero che le conseguenze alla fine le ha pagate la squadra, con il successivo mercato che ha visto come “colpo dell’estate” l’acquisto di Franco Semioli dal Chievo. E due anni dopo lo stesso errore è stato commesso proprio con lo stesso Mutu. A parte il fatto che non ci risulta che nella stagione 2008/2009 “Il Fenomeno” sia risultato così decisivo, se si fosse dato retta a Pantaleo Corvino, probabilmente a quest’ora di un caso Mutu si parlerebbe a Roma, sponda giallorossa. Non è da escludere che, contrariamente a quanto fatto per l’attaccante rumeno, la Fiorentina stia tentando un gioco al rialzo per i vari Gilardino, Montolivo e Vargas. Ma, attenzione, i tifosi non ragionano come noi cronisti, e se viene loro promesso qualcosa è lecito da parte loro aspettarsi che ciò venga mantenuto. Ci resta sempre più difficile capire quale sia la vera strategia della Fiorentina per il proprio futuro. Ma onestamente non ci sembra di essere andati in confusione. Forse è da qualche altra parte che manca un po' di chiarezza.