QUEL BIANCONERO CHE PIACE..
Il discorso fatto ieri per la Fiorentina, vale, ovviamente, anche per le altre squadre del campionato di Serie A, incluse Udinese e Juventus: l'attuale classifica ha un valore relativo. Certo che vedere i Friulani lassù in testa un po' di effetto lo fa. E anche un po' di invidia. Ripetiamo, difficilmente ritroveremo l'Udinese in una posizione simile tra qualche mese. Però le possibilità che la squadra di Guidolin disputi un ottimo campionato ci paiono decisamente concrete. Perché parliamo dell'Udinese in questa rubrica? Perché si tratta di una società che sa fare mercato. E su questo pensiamo non ci siano dubbi. Basti pensare che, a pochi mesi dalle cessioni di Inler e Sanchez, i bianconeri hanno già in casa un altro gioiello ambito dai maggiori club, come Benatia. E tutto fa pensare che si tratti di un ciclo non destinato a chiudersi. I meriti, lo abbiamo detto e ridetto, vanno cercati in una rete di osservatori estremamente competenti e nel fatto di avere una squadra satellite dove poter parcheggiare le eventuali "scommesse".
La Fiorentina, intesa come società, di modello-Udinese non ne vuol sentir parlare. La piazza non ha la mentalità adatta, secondo i massimi dirigenti viola. Però ci pare che anche al "Friuli", recentemente, le contestazioni non siano mancate. In pratica, anche il pubblico bianconero sta diventando esigente. Ma tale situazione è durata poco, perché Di Natale e compagni hanno subito zittito tutti sul campo. Certo Firenze è Firenze, e la Fiorentina è un club decisamente più blasonato, anche se non va dimenticato come l'ultimo trofeo conquistato risalga a 10 anni fa. E il pubblico fiorentino è decisamente più caldo, anche se ci pare che dopo due stagioni deludenti non abbia organizzato delle sommosse popolari. Ovviamente tutto cambierebbe se dovesse andare in porto la realizzazione del nuovo stadio. Ed ecco che il modello diventerebbe un altro club decisamente meno simpatico dalle nostre parti. Uno stadio di proprietà porterebbe sicuramente più soldi. Che però vanno saputi spendere. Perché non tutti i club ricchi -o perché in mano a dei magnati o perché dotati di impianti di loro proprietà- riescono per forza a imporsi nei propri campionati e/o a livello europeo. E, in attesa di capire se davvero l'annosa vicenda dello stadio avrà un lieto fine, una migliore gestione del mercato sarebbe comunque opportuna.