ROSA ALLA PROVA
Si è detto da più parti, al termine dell’ultima sessione di mercato, che la Fiorentina edizione 2011/2012 presentava una rosa più completa rispetto alla stagione precedente. Ebbene, il momento di mettere alla prova certe considerazioni si sta avvicinando. E non ci riferiamo solo allo stop cui sarà costretto Alberto Gilardino. In quel caso, come abbiamo detto ieri, c’è solo da ringraziare che sia stato finalmente preso un “centravanti di scorta” e sperare che l’ultimo posto disponibile per un giocatore extra-comunitario sia stato utilizzato bene, visto che da anni in Italia non sono certo gli attaccanti a scarseggiare. Il discorso è assai più ampio. Come abbiamo accennato sempre ieri, infortuni, squalifiche e giocatori scontenti sono ormai una costante del calcio moderno. E più gli impegni diventano ravvicinati e più aumenta la possibilità che si verifichino situazioni del genere. La Fiorentina non prende parte alle coppe europee. Però questa è una stagione strana, come tutte quelle che precedono una manifestazione estiva di grande importanza, in questo caso il campionato Europeo per nazioni. E anche la Fiorentina, che, dopo la sconfitta di Udine, scenderà in campo per due volte nei prossimi cinque giorni, dovrà pensare a quella cosa che si chiama turnover. Ed ecco che ci vengono in mente giocatori vecchi e nuovi che, almeno per ora, paiono essere stati messi in naftalina. Pensiamo così ai vari De Silvestri, Romulo e Ljajic. La Fiorentina non può permettersi di snobbare la gara col Parma, anzi, deve vincerla ad ogni costo, o quasi. Però non può nemmeno andare a Napoli a fare da comparsa. Anzi, al San Paolo servirà gente con gli attributi. Gente come Mattia Cassani e Valon Behrami. Ed eccoci al nocciolo della questione. Far riposare, contro i Ducali, l’ex Palermo –rispolverando un De Silvestri o facendo esordire Romulo- o il nazionale svizzero –partendo con Munari titolare- significherebbe per forza fare delle rinunce o adottare una “rotazione delle risorse” come si amava dire un tempo in casa Fiorentina? E, soprattutto, avrà Sinisa Mihajlovic il coraggio di adottare soluzioni simili? Per dare un giudizio sulla rosa gigliata in senso ampio serviranno almeno un altro paio di mesi. Ma già tra una settimana potremo avere chiari alcuni aspetti: se davvero allenatore e direttore sportivo stanno lavorando in sintonia, se tutti i bei discorsi sull’attaccamento alla maglia e sulla necessità di mettere in campo “spirito e gamba” sono destinati a concretizzarsi, e, soprattutto, se esiste la speranza che questo gruppo di giocatori possa finalmente dar vita ad una squadra.