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SERIE A, Il punto sul mercato

di Redazione FV
Fonte: TMW

Se lo scorso anno "sparavamo" sulla Juventus per la scelta di Poulsen, preferito a Xabi Alonso, quest'anno non possiamo imputare ai bianconeri di aver lavorato male sul mercato. Ci sono delle anomalie ma il colpo Diego, ancor prima che dovesse iniziare il mercato, e l'affare Melo fanno risplendere le strategie di Alessio Secco; in controtendenza con le indicazioni del C.D.A. Prima vendere, poi acquistare. Il punto è proprio questo. Cedere i propri calciatori è sempre più difficile, figuriamoci se bisogna sistemare un attaccante con un ingaggio di 4,5 milioni a stagione fino al 2011. Soggetto scontato: David Trezeguet, il vero macigno della Juventus che ha rischiato di bloccare il mercato in entrata e rischia tuttora di complicare le ultime strategie. Questa volta il Consiglio di Amministrazione non farà eccezioni. Non si compra fin quando non si vende. L'ipotesi di uno scambio con il Milan, Oddo in bianconero e il francese in rossonero, non è stata un'idea disprezzata dalle due società però è proprio il club di Via Turati a non volersi accollare un altro stipendio faraonico. Ciro Ferrara, in questi giorni di ritiro a Pinzolo, ha provato a dare spazio a Trezeguet ma il problema, oltre che economico, è anche tecnico. Con Diego le porte per David si sono ulteriormente chiuse. Tra due anni andrà in scadenza e, se la Juve non vorrà fare la fine della Lazio con Pandev, Trezeguet dovrà essere ceduto entro il 31 agosto di questa sessione estiva. Il sondaggio del City si è rivelato cautelativo qualora fosse saltata la trattativa con Adebayor.
Si diceva del Milan. Ma nessuno si sta chiedendo in questi giorni che fine abbia fatto Ariedo Braida? Ufficialmente ha raggiunto il Brasile per il matrimonio di Alexandre Pato, partenza datata 7 luglio. Siamo a lunedì 20 e del responsabile dell'area tecnica non si hanno notizie. Se le sue sono ferie concordate alziamo le mani e chiediamo scusa per l'intrusione, se è partito alla ricerca di giovani talenti apprezziamo il gesto ma qualora fosse andato in Brasile per provare a chiudere l'affare Hernanes con il San Paolo, allora rischia di perdere tempo perché in questi giorni il suo agente è altrove. Galliani ha cambiato responsabile del settore giovanile ma quando capirà che anche la prima squadra ha bisogno di una svolta? Vice-Presidente, Amministratore Delegato, responsabile con gli uffici della Lega Calcio… Qualcuno dia una mano ad Adriano Galliani. Mai come oggi al Milan serve un Direttore Sportivo, con la pancia vuota e con uno spirito diverso. Mai come oggi perché alla mancanza di fondi economici (ma questo è un tema che merita prossimamente maggiori approfondimenti) potrebbe sopperire solo la fantasia di un Corvino (vedi Melo), un Marotta (vedi operazione economica Cassano) o un Marino (plusvalenza milionaria pronta in caso di cessione futura di Lavezzi). Fantasia, talento e voglia sono qualità indispensabili per un d.s., e da un po' di anni sembrano componenti non appartenere ad Ariedo Braida.
Da Torino a Milano, da Milano a Napoli. Un tuffo più in giù perché i tifosi partenopei sognano ad occhi aperti; fanno bene, la squadra sulla carta sta nascendo cono obiettivi prestigiosi. La sicurezza tra i pali di De Sanctis, la solidità difensiva di Campagnaro con l'aggiunta della spinta di Zuniga. I gol di Quagliarella. Qualcuno è rimasto fuori dall'elenco, sperando che ci rientri a prova di prestazioni. Un po' di scetticismo su Cigarini leader di Napoli , altrettanto scetticismo sulle capacità di motivatore di Roberto Donadoni. Si imputavano a De Laurentiis scarsi investimenti e a Marino scelte sbagliate, oggi i tifosi possono considerarsi soddisfatti di un mercato leader. Tanti investimenti, alcuni anche eccessivi, e obiettivi mirati. La torta è pronta, a più piani come piace ai napoletani, metteteci una bella ciliegina e allora la festa potrà continuare. Dossena sarebbe il top: l'incontro c'è stato. Grosso, valida alternativa. De Ceglie no. Chi ha rifiutato ieri non può essere ammesso domani. La regola è la stessa, valida già in passato per Rolando Bianchi e Sergio Floccari.