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UN ALTRO LEADER CON LA VALIGIA IN MANO

di Marco Gori

Per capire che Marco Donadel è un giocatore "con gli attributi" non serviva certo aspettare la partita con la Sampdoria e le dichiarazioni da lui rilasciate al termine della stessa. Bastava ricordare alcuni episodi che hanno caratterizzato la sua carriera in maglia viola: era l'estate del 2007, il mediano veneto aveva subito un grave infortunio muscolare e, per recuperare in tempo per il ritiro di Castelrotto, rinunciò alle vacanze per curarsi e allenarsi al meglio: ci riuscì, ma, non sazio, una volta sulle Dolomiti si dedicò più volte a corse solitarie nei boschi, per tornare il guerriero su cui Cesare Prandelli ha sempre contato. Passano alcuni mesi entusiasmanti, la squadra vola inaspettatamente in Coppa e in campionato, dove è protagonista di un'appassionante sfida Champions con il Milan. In una partita decisiva, la trasferta di Cagliari, alla terzultima giornata, all'attuale CT della Nazionale manca -tra squalifiche e infortuni- mezzo centrocampo, ma Donadel stringe i denti e scende in campo al "Sant'Elia" nonostante una caviglia in disordine. Arriva la Champions, arriva Felipe Melo, ma lui il suo spazio se lo ricava sempre e quando viene il momento di scendere in campo il suo lo fa sempre. E si giunge così alla passata stagione: a gennaio parte Dario Dainelli, la fascia di capitano tocca a Jorgensen, ma anche il Danese è sul piede di partenza; si va alle votazioni, e Donadel viene battuto per un solo voto da Riccardo Montolivo, titolare inamovibile e futuro "mondiale". Intanto la data in cui il contratto del mediano veneto scadrà si avvicina sempre più, iniziano ad alternarsi voci di mercato a dichiarazioni di fedeltà, sta di fatto che Marco Donadel da Conegliano rimane in viola, seppur con la possibilità di scegliersi una nuova squadra a partire dal febbraio successivo. Sinisa Mihajlovic dichiara senza mezzi termini che lo considera un titolare, Corvino ricorda che la prima cosa che fece una volta approdato a Firenze fu riscattarlo dal Milan, il suo agente giura di non essere stato ancora contattato da nessuno, ma la situazione contrattuale del giocatore non accenna a smuoversi; e il diretto interessato che fa? Si comporta da vero professionista, non piagnucola, combatte. Non sono molti i giocatori di carisma che hanno vestito la maglia viola in questi ultimi anni, gran parte di loro se ne è andata, spesso a parametro zero, Marco Donadel è uno dei pochissimi rimasti. Se non l'unico. Chi spesso ha mugugnato per qualche suo appoggio sbagliato sarà il caso che entri nell'ottica che questa è una stagione in cui ci sarà da lottare. E visto il trend che sta prendendo il nostro campionato, forse non sarà nemmeno l'ultima. Pensiamoci bene, e soprattutto ci pensi chi di dovere, prima di perdere un calciatore così.