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UNO BASTA

di Marco Gori

Avrete notato come, solitamente, nel corso della settimana le notizie relative ad eventuali movimenti di mercato tendano ad attenuarsi via via che ci si avvicina al momento del calcio giocato: ennesima dimostrazione di come spesso certi rumours vengano amplificati, riesumati o addirittura creati ad arte per attirare l’attenzione dei lettori in momenti “di stanca”. Questo fine settimana però ci ha regalato un’eccezione. Ed il protagonista della vicenda non poteva essere che Antonio Cassano, giocatore eccezionale nel senso letterale del termine, con tutti i suoi connotati, positivi e negativi. E non poteva mancare un accostamento alla Fiorentina, del quale il talento di Bari Vecchia rischia di diventare, un po’ come Cristiano Lucarelli, un eterno promesso sposo. Non vogliamo stare qui ad elencare i particolari tecnici –clausola a favore del Real Madrid, entità dell’ingaggio e via dicendo- che ne rendono difficile un approdo in maglia viola. E non vogliamo tener conto delle dichiarazioni di Andrea Della Valle, non per mettere in dubbio la sua sincerità ma perché nel mercato la smentita, da qualsiasi parte provenga, ha un valore del tutto relativo. Vogliamo soffermarci su due singoli aspetti: conoscendo le innumerevoli vicissitudini di Cassano e memori di quanto accaduto nel gennaio scorso, siamo proprio sicuri che questa sia la volta buona del suo divorzio dalla Sampdoria? E, soprattutto, quanto sarebbe utile questo Cassano a questa Fiorentina? Nel calcio di oggi, sempre più fisico e tattico, i calciatori dotati di “genio e sregolatezza” stanno tornando clamorosamente in auge. E un giocatore “fuori dagli schemi”, soprattutto sul campo, è mancato tantissimo in questa prima parte di stagione alla squadra viola, che non è riuscita a sfruttare un calendario favorevole nel quale si è lasciata spesso ingabbiare da formazioni –almeno sulla carta- di tasso tecnico inferiore. In questo senso ben venga il ritorno di Adrian Mutu, e non ci paiono frasi fatte quelle che sostengono che il “fantasista” la Fiorentina ce l’ha già. Allo stesso tempo, dando per scontato il ritorno, in tempi sufficientemente rapidi, del “Fenomeno” alla sua forma migliore, e senza dimenticare che in Germania un certo Stevan Jovetic sta faticando per tornare il prima possibile in campo, va preso atto che il campionato della Fiorentina sta prendendo una piega ben precisa: senza voler parlare di salvezza, ci pare fuori discussione che la squadra viola sia attesa da 29 battaglie. E in questo caso il “valore aggiunto” deve essere supportato da una squadra veramente “quadrata”. Capiamo i tifosi che sognano addirittura un accoppiata Cassano-Mutu, ma noi abbiamo il dovere di restare con i piedi per terra. Per cui, se è giusto puntare sul pieno recupero del Rumeno e, nel caso che ciò non si verifichi, pensare anche a delle alternative, non bisogna dimenticare quali sono le vere carenze di questa Fiorentina. La mancanza di esterni, soprattutto sulla sinistra, in grado di attuare anche la fase difensiva, un centrocampo che trova solidità nel solo Marco Donadel, la scadenza del cui contratto è tra l’altro sempre più vicina, ed un attacco che vede come terminale offensivo di una certa sostanza il solo Alberto Gilardino. Si goda il popolo viola, quindi, il ritorno di Adrian Mutu, senza dimenticare però le vicende extra-calcistiche che continuano a pendere sulla sua testa come una spada di Damocle, ma il tempo di sognare Cassano, o chi per lui, ci pare ancora remoto.