ANTOGNONI, Del Piero? Non c'è riconoscenza
Fonte: Tuttojuve.com
Per tre lustri è stato il rivale per antonomasia del popolo bianconero, dato che indossava i galloni di capitano e bandiera della Fiorentina. Ora però Giancarlo Antognoni è accomunato all'icona juventina Alex Del Piero, entrambi infatti dopo aver fatto sognare e delirare con le proprie giocate i rispettivi tifosi, sono stati scaricati dalle proprie società. TuttoJuve.com ha intervistato in esclusiva l'ex Campione del Mondo a Spagna '82 per giocare in anticipo anche la sfida di domani sera che vedrà la Vecchia Signora sfidare la Viola di Sinisa Mihajlovic.
Entrambe sono reduci da un deludente 2-2 casalingo: come vede la sfida di domani sera?
"Sia la Juve che la Fiorentina hanno bisogno di punti per ripartire dopo le ultime uscite non esaltanti. Prevedo una sfida tirata e complicata per entrambe le squadre".
La sua Fiorentina vive una fase negativa e i tifosi stanno contestando Mihajlovic: da che parte sta?
"I risultati sono determinanti, ma le colpe non sono solo da addossare al tecnico, che ha le sue responsabilità, ma anche la società ha le sue colpe".
I viola possono lottare per l'Europa?
"La Fiorentina farà un buon campionato sicuramente, lottare per le coppe dipenderà da tanti fattori".
La Juve invece è da Scudetto?
"Credo di sì. Dobbiamo considerare che sinora il campionato non ha evidenziato squadre straordinarie, perciò nel grande equilibrio del torneo i bianconeri possono dire sicuramente la loro sino alla fine, per vincere il tricolore".
In questi anni la sfida ha perso di tensione o rimane sempre sentitissima?
"A Firenze rimane sempre sentita. Per i fiorentini è la partita con la p maiuscola".
Quali sono le sfide alle quali lei è rimasto più legato?
"Sicuramente quelle giocate a Firenze, dato che spesso abbiamo vinto. Invece a Torino invece è finita quasi sempre male".
Con quali avversari juventini ti stimolava particolarmente la competizione?
"Erano divertenti i duelli con i compagni di nazionale come Tardelli, Paolo Rossi, Cabrini e il compianto Scirea. Ci stuzzicavamo a vicenda per tutta la settimana".
Che idea si è fatto, da grande numero dieci qual'è stato, del caso Del Piero?
"Mi ha lasciato decisamente perplesso. Le parole del presidente Agnelli sono stata affrettate, a mio avviso sarebbe stato meglio un chiarimento fra le quattro mura della società, piuttosto che queste esternazioni pubbliche. Anche perchè Del Piero merita rispetto sia come persona che come giocatore".
Come mai nel calcio moderno le grandi bandiere come lei, Maldini e adesso Del Piero finiscono ai margini delle rispettive società a fine carriera?
"Mi sono fatto l'idea che la riconoscenza nel mondo del calcio sia sempre più merce rara. Nessuno pretende dei ruoli, però dopo tanti anni spesi e vissuti in una società sarebbe comunque gratificante avere la possibilità di dare il proprio contributo per le società nelle quali abbiamo militato. Credo che sarebbe bello anche per i tifosi rivedere i propri beniamini in un'altra vesta, ma sempre nella loro squadra".