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BUSO, Lettera di Commisso commovente

di Redazione FV

Il sito ufficiale della Fiorentina propone un'intervista a Renato Buso, ex viola ed ora allenatore dell'Under 18 gigliata: "Mi trovo a Firenze dove vivo con mia moglie e i miei figli, stiamo tutti bene. Ovviamente sono preoccupato per mia madre di 82 anni, per mia sorella e mio fratello che vivono a Treviso, il Veneto è maggiormente colpito da questo virus".

Da uomo di calcio, quanto le manca il campo?
"Ovviamente tantissimo visto che ho vissuto tutta la mia vita nel calcio. Mi mancano tutte le persone che lavorano per la Fiorentina ed ovviamente i miei ragazzi. Oltre a questo mi manca anche vedere le partite sia allo stadio che il calcio in tv. È una situazione surreale, mi consolo riguardando le gare storiche".

Che tipo di programmi avete condiviso con i ragazzi? Come affronta questa situazione con loro?
"Io e il preparatore atletico Carmelo Bardicchia e gli altri membri dello staff siamo in contatto giornaliero con tutti i giocatori e abbiamo cercato di stilare tre programmi di lavoro settimanali per le varie esigenze. Uno per chi ha la possibilità di avere uno spazio un po’ più grande in un giardino o in un terrazzo, l’altro per chi ha la possibilità di avere ancora più spazio all’aperto e quindi con possibilità di corsa e capacità aerobica più consistente, infine per chi ha spazi limitati solo dentro casa con esercitazioni basate su core stability. Tutto questo è pensato per i calciatori, per la loro massima sicurezza nel rispetto delle norme del Governo perché la salute viene prima di tutto".

Che effetto le ha fatto tornare ad allenare alla Fiorentina? Quanto sono cambiate le metodologie di lavoro rispetto ai suoi primi anni e cosa cerca di trasmettere alla squadra vista la sua esperienza da giocatore?
"Per me è stato importante ritornare alla Fiorentina, abitando a Firenze vivo quotidianamente la passione per la maglia viola da parte di tutta la città.
Le metodologie di lavoro nel calcio cambiano ogni anno. Da quando sono andato via dalla Fiorentina, sotto l’aspetto tecnico e tattico, sono cambiate diverse cose ma nel mio percorso sono rimasto costantemente aggiornato grazie ai vari anni nelle squadre dove ho allenato. L’esperienza più importante, da questo punto di vista, è stata quella nello staff di Eugenio Corini al Chievo poiché mi ha permesso di ritornare in Serie A e di studiare le nuove metodologie e le nuove strumentazioni tecnologiche per affrontare avversari di altissimo livello . È stato inoltre importante per la mia crescita professionale sul piano dell’organizzazione del lavoro tecnico, tattico, a reparti e sulla gestione della squadra.
Quello che cerco di trasmettere alla squadra sono sempre le stesse cose: passione, entusiasmo, rispetto, impegno e amore per questo sport.

Immagino le abbiano fatto piacere le parole del Presidente.
"La lettera è stata commovente. È la testimonianza di un Presidente ma soprattutto di un Uomo che ha a cuore l’interesse della città ma anche della singola persona".

La Fiorentina è scesa subito in campo, con grandissimi risultati, a favore della raccolta fondi per gli ospedali. Quali sono le sue impressioni?
"Non avevo dubbi sulla generosità della Fiorentina e del popolo viola che nei momenti di difficoltà è sempre vicino alla sua città e anche in questo momento di grave e emergenza ha risposto “presente” al suo Presidente con una grandi donazioni. Continuiamo a donare con Forza e Cuore!".