CORVINO/1, Agenti? Ok se non fanno danni. Fali...
Fonte: Radio Bruno
L'ex ds viola Pantaleo Corvino ha parlato a 360 gradi di calcio, partendo dalla Nazionale: "Mancini oltre quello di far vedere una Nazionale tecnicamente interessante, ha trasmesso primo la determinazione, la rabbia, la voglia e il desiderio di arrivare alla vittoria e secondo l'inno di cantare l'inno a squarciagola".
Propone un calcio diverso? Non vedo tanta differenza, il tecnico migliore è mettere l'uomo giusto al posto giusto ed è quello che riesce a trasmettere determinazione, rabbia agonistica e passione perché sentendo l'inno mi si accappona la pelle pure a me. I concetti sono quelli giusti.
Giocatori azzurri che avrebbe voluto scoprire? Di quelli che non ho avuto, vedere Chiellini che mi fa pensare al film con GianMaria Volontè "la classe operaia va in paradiso"; ci siamo solo sfiorati, mi dispiacque che quando arrivai a Firenze era già stata definita la cifra per il suo ritorno a Torino. A Lecce invece anni prima non trovai la disponibilità di un genitore e rimase"
Che calcio è stato senza tifosi? Verso le società ha avuto un impatto deleterio, il calcio con il Covid ha fatto male, ci vorrà tempo per rifarsi perché sono aumentati i costi e vedo il calcio al collasso, con tanti grandi club in difficoltà. Se il pubblico condizionerà? La situazione generale è figlia della pandemia, ora piano piano si dovrà reequilibrare il tutto. Non è stato facile fare una stagione da soli, motivare una squadra da soli è stato dispendioso a livello di energie. Ora si tratta di fare altri sforzi per poi ripartire
Potere dei procuratori? Dopo la legge Bosman i procuratori hanno alterato gli equilibri del calcio perché prima i giocatori erano proprietà delle società, oggi subiscono molto l'influenza dei procuratori e di conseguenza subiscono le società. Ma la situazione viene da lontano, si tratta solo di capire con quali procuratori lavorare di più o di meno, tenendo conto degli equilibri. Io vengo accusato di aver lavorato molto con Ramadani. A Lecce e Bologna mai ho avuto un giocatore di Ramadani, nella Fiorentina i 6/7 giocatori che ho fatto con lui hanno prodotto plusvalenze, anche se lui me ne ha proposti una trentina ho preso quelli che ritenevo io. Se non procurano danni i procuratori insomma va bene".
Come si sta due anni senza Fiorentina? "Prima voglio salutare innanzitutto i nostri tifosi viola e voglio fare l'in bocca al lupo per la stagione. 10 anni nel calcio possono essere 50 anni di vita normale, significa che hai fatto un fidanzamento e poi un matrimonio lungo. Non ho mai fatto uso di sostanze che creano dipendenza ma dalla Fiorentina è come se soffrissi di dipendenza. Come fai a dimenticare tutto il vissuto insieme partendo dall'inizio e i risultati ottenuti tra Champions e Europa League fino all'autofinanziamento dove si è cercato di mettere con una squadra giovane le basi per un futuro solido"
Rimpianto di non poter usufruire delle risorse di Commisso? "Ho parlato del primo ciclo, con anni belli poi ci sono stati tre anni in cui è stato fatto il possibile. Io lasciai a febbraio a quattro punti dall'Europa League e non tornai per stare vicino a mia madre poi morta. Il secondo ciclo è quello che rimpiango di più perché ho dato il meglio visto che non c'erano risorse, a differenza del primo ciclo quando ci sono stati. Ed ho ottenuto 60 punti nel primo anno, 58 punti nel secondo, poi nel terzo a dicembre eravamo a pochi punti dalla Champions con la squadra più giovane, erano anni in cui attraverso le idee si cercava di guardare al futuro. Un dirigente è un funzionario che deve fare con quello che ha, anche se comunque avevamo 37/40 milioni di monte ingaggi. Poi ci sono state dichiarazioni di qualcuno che a marzo hanno portato a quello che è successo".
Giudizio su questa Fiorentina? "Non voglio sfuggire alla tua domanda ma stando lontano non si ha l'idea delle cose. Il calcio è come la vita, ci sono momenti di travaglio e di quiete, adesso è una fase di travaglio. Sono sicuro però che può tornare la quiete"
Quanto serve ad una proprietà nuova per fare calcio bene? Ogni proprietà si pone degli obiettivi, visto che è a capo di un'azienda, e devono essere raggiunti attraverso le proprie idee, seguendo la propria strada"
Qual è l'ambizione che deve avere Firenze, per la sua storia? Io dicevo che arrivare in Champions era come il nostro scudetto, dicevo di godercelo, ma venivo deriso. Tutti lottiamo per il massimo essendo coscienti però di qual è il proprio massimo appunto. Eppure arrivavamo terzi e quarti, davanti al Milan di Kaka e alla Roma di Totti... Oggi il calcio è cambiato in modo negativo, il livello si è molto abbassato. Molto dipende dalle idee, che vanno supportate. Ci vuole un humus positivo. L'ultimo anno si finì per non retrocedere ma a marzo avevamo già 40 punti con giocatori giovani ma ci vuole tempo. Ognuno conosce la sua strada per arrivare a Roma e va rispettata ma va analizzata se ha prodotto risultati. Mettere risorse per un quarto o quinto monte ingaggi il settimo o ottavo posto è riduttivo.". (SEGUE...)