CORVINO, A Firenze proverò forti emozioni
Fonte: Radio Blu - Radio Bruno Toscana
Il ds del Bologna, Pantaleo Corvino, ha parlato del momento della sua squadra e del ritorno a Firenze in occasione della gara di campionato contro la Fiorentina (mercoledì 20:45):
"Il Bologna? Non sarà facile restare in Serie A, siamo una squadra rinnovata e sarà una bella lotta. Contro il Frosinone abbiamo sofferto ma siamo riusciti a portare a casa i ntre punti. Stupito da Diawara? Diawara fa parte di una reparto motlo giovane con Donsah e Pulgar, ha grandi potenzialità ma avrà bisogno del suo tempo per crescere. Il mio ritorno a Firenze? Non posso sentirmi avversario completamente, le emozioni da parte mia ci saranno sicuramente. Ho guardato Carpi-Fiorentina e ho gioito per aver visto 4 viola in campo cghe conosco bene, Lollo e Matos da una parte e Babacar e Bernardeschi dall'altra. Ricordo con piacere una tifoseria straordinaria, quella viola, che non mi ha mai contestato. Quando poi lasci un posto poi fai la conta dell cose positive e ti rendi conto di aver fatto cose importnate nonostante tutto. Domani avvertirò tutto questo. Similitudini tra il ciclo Prandelli e quello attuale? Sono momenti diversi, credo che la Fiorentina quest'anno possa viaggiare per raggiungere una classifica importnate. Molti giocatori sono neol pieno delle loro forze. Le pagine sono ancora da scrivere e c'è una base. Quando arrivai con Prandelli era praticamente da rifare tutto. Adesso invece si sta cercando di consolidare un qualcosa che c'è già. Che giocatore prenderei alla Fiorentina? Non voglio pensare adesso a queste cose (ride, ndr). Se è vero che ho consigliato Kalinic alla Fiorentina? Non è assolutmente vero".
Mercoledì sarò a Firenze: ho lasciato quello spogliatoio e quella città dopo una vittoria con l'Udinese e poi andai via per stare vicino a mia madre. da lì' non ci sono più tornato e ora lo faccio da avversario: spero di rivivere quelle emozioni, quei momenti straordinari vissuti in 7 anni. Ci sono state tante sofferenze ma anche tante cose belle: sarà un'emozione grande, gli anni a Firenze li ho vissuti con una società e una tifoseria straordinaria.
Per i punti conquistati sul campo, abbiamo fatto quattro qualificazioni in Champions, con tre quarti posti e un terzo posto: significa che da responsabile dell'area tecnica ho dato soddisfazioni a chi ha creduto in me e alla tifoseria; in Italia c'è stata una sola scarpa d'oro e aver portato un giocatore come Toni a Firenze è una soddisfazione che mi porterò dietro.
Quando lavori fai tante operazioni, alcune riescono altre meno: un anno avendo ceduto Toni e preso Gilardino, e con lui Mutu Pazzini Osvaldo e Jovetic, non venderei Osvaldo per Bonazzoli e Kerrison.
Bernardeschi giocava con i ragazzi più grandi: arrivò a Firenze ed era molto magro, quando qualche giornalista mi chiedeva chi fosse io ero solito dire: 'lo vedrete al Franchi!' e per questo è un gran piacere vedere Carpi-Fiorentina e vedere in campo lui oltre a Babacar, ma anche Matos e Lollo: significa che le cantori importanti ci sono anche qua.
Babacar cinque anni fa faceva già parte della prima squadra, già allora era potenzialmente un giocatore straordinario che manifestava le sue qualità: è uno dei tanti che abbiamo allevato con cura, non voglio dimenticare tutti gli altri che giocano in A o in B, come Bittante, Camporese, Venuti, Salifu, sono veramente tanti.
Tirando le somme dei miei 7 anni, pensando ai risultati fuori dal campo e sul campo, la bilancia pende positivamente, perché vedo che ci sono tanti ricordi.
La Fiorentina ha mantenuto la stessa intelaiatura dello scorso anno, non privandosi dei pezzi più importanti con grandi sacrifici, come aumentando il monte ingaggi: sono andati via alcuni giocatori, tra cui Savic che era un difensore di prestigio, ma con Astori e Suarez e gli altri la Fiorentina credo abbia aggiunto dei valori importanti. Io promuovo il mercato della Fiorentina, anche perché dopo 4 partite avere 9 punti è un bel risultato.
Ho ancora rapporti importanti con i Della Valle, ma non ho mai avuto contatti per tornare a Firenze.
Qualcuno mi disse che ero egocentrico e monopolizzatore, prendendo Macia dimostrai che non era così: a me piaceva e piace lavorare di squadra, anche se naturalmente ci dev'essere un pilota unico per guidare una macchina complessa come quella del calcio. Dopo ci siamo sentiti qualche volta, ho inteso il suo addio alla Fiorentina come la volontà di tornare nel suo Paese, e non come una rottura con la Fiorentina.
A Firenze abbiamo preso per 10 mln Toni, 11 vargas, 12 gilardino: per Cuadrado e per Gomez sono stati spesi soldi importanti, quasi 20mln, che avrebbero dovuto dar la certezza dell'investimento. Prima di venire a Firenze, Gomez aveva dimostrato di essere un vero goleador, con un pedigree importante: nessuno avrebbe potuto immaginare prestazioni così, ma questo fa parte degli errori che un dirigente può compiere.