DE SISTI, Italia-Germania? Sarà durissima
Fonte: Romanista
Italia-Germania 4-3: la partita del secolo. Mondiale 1970. Giancarlo De Sisti, all’epoca alla Fiorentina, c’era. Può dire, con orgoglio, di aver contribuito a scrivere una delle pagine più importanti della storia del calcio. Alla vigilia di un’altra sfida importante contro i tedeschi in tanti lo hanno chiamato. Ricordare quella partita, quel 17 giugno 1970, provoca sempre una sorta di batticuore. A chi c’era e se la ricorda. E anche a chi l’ha vissuta solo nelle immagini o nei racconti di qualche parente. Il pensiero, magari, va a quei ragazzi che oggi vivranno la loro prima (o seconda, se si pensa alla semifinale del 2006) Italia-Germania. De Sisti, al Romanista, parte proprio da questo concetto.
Ci può raccontare qualcosa lei?
"Di come andarono le cose in campo si sa tutto. Il gol di Boninsegna, il pareggio loro a tempo scaduto, la doppietta di Mueller, il gol di Rivera, la sua staffetta con Mazzola… Quello che invece si sa meno, e che mi piacerebbe che i giovani sapessero, è l’unione di quella squadra. C’era voglia di aiutarsi, disponibilità, propensione al sacrificio… In campo eravamo un’unica cosa. Oggi, nel calcio e non solo, questo concetto sembra essersi un po’ perso. Noi scendevamo in campo per un’unica bandiera, col Paese distante migliaia di chilometri e senza tutti i mezzi che ci sono oggi. Le nostre imprese arrivavano in Italia e noi eravamo a dir poco orgogliosi"
C’è da esserlo, considerato che ha giocato "la partita del secolo".
"Rappresentare l’Italia in quel Mondiale e soprattutto in quella gara è una gioia indescrivibile. Sono fiero di esserci stato. Io, ragazzo di borgata che studiava ragioneria, protagonista di un evento del genere. Lo dico sempre quando mi chiedono di ricordare quel 4-3, non posso farne a meno"
Quella di stasera che partita sarà?
"Difficile, difficile, difficile. Si deciderà a centrocampo. Noi dobbiamo essere cattivi, presentarci lì e dire: vediamo un po’ chi comanda. Loro sono forti fisicamente e si faranno sentire, bisogna essere preparati. Senza contare il fatto che non si arrendono mai, non dobbiamo abbassare la guardia"
La Germania è favorita.
"E questo nel calcio conta qualcosa? Direi di no. Contano le prestazioni"