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EDMUNDO, In Italia sprecato il 100%. Quel Carnevale...

di Redazione FV
Fonte: sportmediaset

L'ex attaccante della Fiorentina Edmundo, croce e delizia della Viola tra il 1997 ed il 1999, ha concesso una lunga intervista al mensile Playboy per parlare della sua carriera calcistica. Queste le parti che riguardano la sua avventura a Firenze, dove è ancora vivo nella memoria di tutti i tifosi viola quel famoso Carnevale a Rio che lui raggiunse lasciando una squadra campione d'inverno:

Hai giocato nella Fiorentina tra il 1998 e il 1999. Quanto pensi di aver sprecato in Italia?
“Il 100%. L’Italia è un bel posto, pieno di persone meravigliose. Io ho buttato via quell’esperienza. Ero appena diventato campione con il Vasco, arrivai in Italia e andai direttamente in panchina. E mi pento molto, ma davvero molto, di aver fatto pressioni per tornare in Brasile”.

Cosa andò storto?
“Il Vasco mi vendette dopo la Coppa America, con l’accordo di trasferirmi solo alla fine dell’anno solare. Nel frattempo arrivarono molte proposte migliori e io feci il possibile per non andare. La Fiorentina non mi sembrava un club così ambizioso. Chiesi di mettere nel contratto una clausola che mi consentiva di tornare in Brasile per il Carnevale, e la Fiorentina la accettò. Mi concedevano tutto. Cominciai andando in panchina, protestai con l’allenatore e lui mi disse che dopo la Copa de Oro del gennaio 1998 sarei diventato titolare. Nel frattempo la Fiorentina infilò una serie di vittorie. Tornai dalla Copa de Oro una settimana prima del Carnevale e finii di nuovo in panchina. Ero furioso. Non sopporto chi non mantiene la parola. Comprai un biglietto per andare a casa. Che fosse Carnevale era solo una coincidenza. Zagallo mi telefonò dicendomi che se non giocavo, non sarei andato al Mondiale. Tornai e Firenze e diventai titolare. Cominciai a segnare e a giocare bene. Poi arrivò il Mondiale. Il nuovo allenatore, Giovanni Trapattoni, venne a parlare con me in Francia. Disse che aveva fiducia in me, che sarei stato titolare assoluto. “Okay, però adesso voglio un aumento”, gli dissi. Avevo scoperto che Rui Costa e Batistuta guadagnavano molto più di me. E mi diedero l’aumento”. 

Poi ci fu un altro problema per il Carnevale del 1999…
“In quel periodo la Fiorentina era in ritardo con il pagamento degli stipendi. E nel contratto c’era sempre la clausola per tornare in Brasile a Carnevale. Ne approfittai per chiedere gli stipendi arretrati. Arrivò la partita in casa contro il Milan. Eravamo primi in classifica. Quel giorno, Oliveira si infortunò, poi si infortunò anche Batistuta e la riserva Esposito entrò e si fece espellere. Arrivò il lunedì e non mi pagavano. Presi un aereo e tornai in Brasile. Che accadde allora? La domenica seguente, era Carnevale, la Fiorentina giocò contro l’Udinese e perse. In attacco dovette giocare il terzino sinistro Serena. Il Milan vinse in casa e ci superò. Mi diedero la colpa di tutto. Dicono che fu a causa del Carnevale. Tornai. La partita successiva la vinsi praticamente da solo contro l’Empoli. Ma il Milan non perse più e vinse il campionato. Ah, non mi pagarono comunque. Per avere i soldi dovetti andare in tribunale”.