EX VIOLA, Il parere sui Della Valle
Fonte: TMW
A poche ore dalle dimissioni di Andrea Della Valle dalla presidenza della Fiorentina, diversi personaggi legati, almeno in passato, al mondo viola hanno dato il loro parere sulla situazione che sta vivendo il popolo viola.
LORENZO AMORUSO
Cosa ne pensi della lettera di Andrea Della Valle?
"Secondo me è un monito e dice di farsi avanti a chi, eventualmente, voglia la Fiorentina. Si era già capito dal mercato di quest'estate, tutto poteva farlo presagire visto com'è andato e se penso alla contestazione dei tifosi milanisti per la cessione di Kakà mi viene da sorridere. I Della Valle non hanno ricevuto lo stesso trattamento, se non da una piccola minoranza. A questo punto, forse, loro non vogliono andare oltre e mi sembra superfluo anche parlare di Cittadella. Mi aspettavo un comunicato che parlasse di soldi e di progetti per il bene della Fiorentina, ma ora mi viene da pensare che non vogliano più investire. Mi aspetto che giunti a questo punto anche i tifosi possano chiedere una conferenza stampa o un incontro per chiarirsi. I Della Valle devono dire se vogliono restare o andarsene".
Come ti spieghi le parole, anche un po' polemiche, usate nel comunicato a proposito della Cittadella?
"La Cittadella è una loro idea ed è una situazione che darà dei frutti per la Fiorentina e anche per le loro tasche. Probabilmente volevano costruire qualcosa in più, questo non collima con il progetto urbanistico della città e magari non sono contenti al 100%. Se si parla del bene della Fiorentina penso che sia più che sufficiente quanto messo a disposizione da Renzi".
Parlando anche di calciomercato, che non è stato certo brillante, secondo te dei tifosi non possono esprimere la loro opinione?
"Chiunque può dire la sua, il pubblico soprattutto, ma il problema è che anche io mi sarei aspettato di più, a livello di quantità e di qualità, dal mercato. Bisogna, però, fare un piccolo calcolo e vedere che la Fiorentina non sta facendo male rispetto a quello che sono gli obiettivi. Ha perso male con la Roma, ma con la Sampdoria ha fatto una bella partita e vinto. Il calciomercato ormai è finito e il pubblico deve sostenere la squadra aspettando i risultati, poi quando ci sarà un risultato a metà o fine stagione si valuterà il da farsi. Personalmente spero che a gennaio la squadra sia ancora in corsa per tutti gli obiettivi, ma a quel punto vedremo il da farsi. Negli ultimi quattro anni la squadra ha fatto sempre bene ed è inutile creare polemiche quando non servono, anche perché non c'è modo di far qualcosa ora. Diamo fiducia, sosteniamo la squadra ed a gennaio faremo un mezzo resoconto".
Oggettivamente, però, la polemica è durata al massimo una settimana
"Quello che mi ha dato un po' fastidio delle lamentele di Della Valle è che si sono lamentati tantissimo. Era normale che il pubblico pretendesse qualcosa in più dal mercato, questo non è avvenuto e hanno motivato in qualche maniera la cosa. Ne prendiamo atto, ma chiaramente il pubblico è sovrano ed è giusto che abbia una sua idea".
E Cognigni come presidente temporaneamente come lo vedi?
"E' una figura che avrà soltanto il nome di presidente, ma alla fine le cose le faranno i Della Valle. Non credo avrà tanta voce in capitolo o se l'avra sarà una cosa limitata. Credo che questa sia una situazione già pianificata da qualche anno, prima si è accantonato Diego ed ora Andrea poiché hanno le loro cose da portare avanti. Credo non cambierà assolutamente nulla perché le decisioni più importanti, alla fine, le prenderà sempre Diego".
FRANCO SEMIOLI
Come sono stati i tuoi due anni con i Della Valle?
"Con loro ho sempre avuto un buon rapporto, sono stato veramente bene perché sono persone serie. Diego l'ho conosciuto poco, ma quando si è presentato è sempre stato una persona distinta, mentre Andrea sembrava uno di noi e non ho avuto problemi. Di Cognigni non so cosa dire perché non lo conosco molto bene".
Secondo te i tuoi ex compagni potranno risentire di questa situazione?
"No, quando vai in campo pensi solo a giocare e non alle cose fuori anche se ti riguardano da vicino. Quando giochi lo fai per vincere".
E fuori dal campo il presidente è importante per un giocatore?
"Sì, importantissimo, ma anche qui non credo risentiranno. Bisognerà comunque chiedere a loro".
FABRIZIO LUCCHESI
Dopo Diego anche Andrea lascia, cosa succederà alla Fiorentina?
"Io mi auguro che questa uscita sia formale e non sostanziale, che sia una pausa di riflessione per Andrea e che possa tornare sopra la sua decisione con lo stesso entusiasmo e partecipazione di questi anni. Spero che la famiglia tenga l'impegno avuto in questi anni, per la Fiorentina sono una grande risorsa e questo è il mio augurio".
Pensi possano vendere?
"Mi sembra un'ipotesi remota e mi auguro che ci ripensino, non vedo neanche imprenditori che possano prenderla la Fiorentina".
A questo punto pensi che la Fiorentina perda anche potere in Lega?
"Sicuramente tutti sanno che anche se Cognigni è una persona delegata gode della fiducia della proprietà di una società importante, da questo punto di vista non penso cambi molto. Penso che un cambiamento possa esserci solo per motivi legati alla proprietà, se vorrà fare un passo indietro, ma è anche vero che è una grossa ricchezza per Firenze".
Cosa ne pensi delle critiche dei tifosi relative al mercato?
"Mi ha un po' sorpreso questo atteggiamento, sia da parte della società che della tifoseria. Ricordo la storia della Fiorentina, il tifoso è sempre stato attaccato e positivo e tutto quanto successo non so da cosa derivi. La squadra ha raggiunto questi risultati a fronte di investimenti molto elevati e difficili da migliorare. La Fiorentina si è consolidata nel panorama italiano".
Secondo te i tifosi come potranno prendere quest'ultima decisione?
"La presenza di Andrea Della Valle era di grande importanza, ma anche il dottor Cognigni ha maturato esperienza e gode di una grandissima fiducia da parte della società. Tutto il mondo del calcio sa quanto quest'uomo è legato alla proprietà e credo si stia instaurando di nuovo una situazione stile Fiorentina prima maniera, con un presidente tecnico".
Dell'idea della Cittadella Viola ti sei fatto qualche idea?
"Sono dell'opinione che una società di calcio non può vivere di un contributo e tutte le grandi società si stanno attrezzando con un proprio centro istituzionale, commerciale che serva d'aiuto. Gli imprenditori devono poter reinvestire nella società i proventi di questo tipo di attività, ma in Italia stiamo faticando ad adottare questo tipo di modello. La Juventus è stata la prima a progettare tutto questo e la Fiorentina si vuole mettere in linea con loro".
GIOVANNI GALLI
Come vedi l'uscita di scena di Andrea Della Valle?
"Non so se è una strategia di lavoro visto che hanno acquisito quote in altre società, ma mi auguro soltanto che non si disinnamorino. Se uno si disinnamora le cose le fa malvolentieri e le fa male".
A questo punto, però, la Fiorentina conterà sempre meno in Lega?
"Questo sicuramente. E' logico che quando all'interno di una struttura istituzionale come la Lega viene meno quello che ci mette i capitali, senza nulla togliere a Cognigni, è diverso".
Si è parlato tanto anche di critiche dei tifosi, ma a Milano Berlusconi non ha lasciato dopo essere stato contestato per la cessione di Kakà
"Ognuno pensa alle proprie strategie, ma noi fiorentini siamo particolarmente morbosi verso la squadra perché è anche un'onore avere la Fiorentina a Firenze. Credo che il consiglio comunale ed il sindaco stesso abbiano preso bene questa iniziativa. Noi abbiamo dimostrato che alla Fiorentina ci teniamo e che anche i tifosi e le istituzioni lo hanno fatto tentando di venire incontro a delle esigenze che portano, di conseguenza, anche posti di lavoro. Credo che quando si fa un'opera a Firenze, però, debba andare a vantaggio di tutta la comunità e non di un singolo elemento".
Quindi tu la pensi un po' come Renzi, la Cittadella non deve autofinanziare il club per comprare un giocatore
"Il discorso della Cittadella è stato impostato da loro in questi termini, se ci verrà dato questo potremo combattere con le grandi hanno detto. Per quanto ci riguarda questa Cittadella, con parco a tema, stadio nuovo e altro, se porterà vantaggi a tutti non vedo perché tirarsi indietro. Con tutte le problematiche che ci sono il sindaco ed il comune hanno comunque dato il loro assenso, ma dire che questo fa un favore alla città mi pare riduttivo, mi lascia amareggiato. Pensavo che questo fosse un messaggio della città che incentivasse loro a continuare nella loro attività e che portasse qualcosa anche alla Fiorentina".
Conoscendo la famiglia Della Valle, pensi si potranno disinnamorare della Fiorentina?
"Io ho detto che spero solo non si disinnamorino perché le cose, quando non c'è voglia, vengono fatte male".
VALERI BOJINOV
Cosa pensi dell'addio dei Della Valle alla presidenza della Fiorentina?
"Mi dispiace, sono persone che hanno sempre voluto fare le cose in grande ed erano due bravissime persone. Sapevano fare calcio e portare avanti i loro progetti, ma la vita e il calcio continuano e se qualcun'altro vuole farsi avanti può comprare il club. Negli anni che sono stati alla presidenza hanno riportato la Fiorentina al posto dove deve stare e ora non so cos'hanno in mente. Dispiace anche perché c'è un grande allenatore che, comunque, continuerà a fare un ottimo lavoro".
Tutto questo può influenzare la squadra?
"Penso di no perché, conoscendo Prandelli, la squadra non si lascerà andare. Lui è un allenatore che sa gestire le cose e non lascerà tutto andare. Penso che i progetti ed i lavori del mister continueranno per arrivare all'obiettivo della Fiorentina, poi i problemi della società non mi riguardano e non credo riguardino i giocatori".
EMILIANO MONDONICO
Come vede la situazione della Fiorentina?
"E' una situazione un po' particolare, non credo che la famiglia Della Valle abbandoni la Fiorentina. Hanno dato tantissimo a questo club e da tifoso mi auguro che il loro impegno per questo club non venga mai meno. Anche quando ero io alla Fiorentina il presidente del club era un uomo di fiducia di Della Valle (Gino Salica, ndr), ma questo non cambiò assolutamente nulla perché il club apparteneva comunque alla famiglia Della Valle. Anche ora penso sia cosi. Le critiche purtroppo ci sono sempre, l'importante che siano costruttive. Penso che in questo momento la famiglia Della Valle si è sentita in dovere di mettere alcune cose in chiaro. Non è l'inizio della fine, ma la voglia di continuare in maniera migliore".
Guardando anche le altre piazze, tipo Milano, le critiche per il calciomercato non sono state così pesanti
"Non ho vissuto le contestazioni fuori dallo stadio, ho letto, ma quando leggi devi sempre fidarti del parere altrui. Lo stesso Moratti, nonostante tutti i soldi spesi, ha subito critiche se non vinceva e quindi bisogna metterlo in preventivo. Penso che in questo momento la famiglia Della Valle voglia avere delle risposte e si è presa un momento di riflessione, ma il fatto che sia un loro uomo a rappresentargli significa che l'impegno non viene meno, anche perché la Fiorentina è un capitale da salvaguardare. Penso inoltre che difficilmente si potrà trovare un compratore con le giuste caratteristiche per rilevare il club".
Secondo lei una lettera così amara, quando ci si aspettava che parlasse della Cittadella e dei progetti futuri, può avere ripercussioni?
"Staremo a vedere un po', chiaro che ognuno la interpreta in una certa maniera e le risposte sono quelle che la famiglia Della Valle vuole sentire, vedere e capire. Secondo me non sono mai strategie nate per caso e come tali si andrà a vedere cosa succederà".
Secondo lei i Della Valle vogliono veramente bene a questa società?
"I Della Valle hanno messo insieme un bell'organico, un bel capitale e fatto investimenti importanti. Come tutti quelli che investono anche loro sanno che ci possono essere ritorni, per questo non credo nel disimpegno, che sarebbe una svalutazione, e loro da grandi imprenditori sanno che questa è la prima regola da seguire. Il proprio prodotto va sempre esaltato, tenuto in considerazione e non svenduto".