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LINARI, Coming out? Ho aiutato molta gente. Il calcio...

di Redazione FV

Dalle colonne del Corriere dello Sport, ha parlato Elena Linari, punto di forza della Nazionale femminile e dell'Atletico Madrid, ma anche ovviamente ex Fiorentina.
Un fiume in piena, tra lavoro e vita privata, soprattutto dopo le sue recenti dichiarazioni circa la sua omosessualità: "Non era un coming out, era solo importante parlare di omosessualità. Non mi aspettavo che mi venisse qualcuno dietro, ognuno la vive a modo suo, e non c’è un modo giusto o sbagliato. L’Italia rimane culturalmente arretrata per accogliere questo come la normalità. Però ho ricevuto tanti bei messaggi. Sono contenta se parlare della mia storia è servito a rendere più forti altre donne".

Sul calcio: "Io sono una fanatica del calcio. Per me vedere una partita è svago e studio. Sarei contenta se si restituisse al calcio il suo vero valore e si smettesse di dire che è solo una questione di soldi. Il calcio è molto più dei soldi, è piacere per chi lo guarda e per chi lo gioca. È aggregazione. Questo per me è il senso del calcio. A porte chiuse? Sì, mi immagino tanta gente davanti al televisore...".

Sulla situazione in Spagna: "Sono tornata a Madrid l’11 marzo, quando l’Italia è diventata zona rossa. È stato un dramma scegliere cosa fare. Tutte le compagne di Nazionale tornavano a casa e io? Dall’altra parte, perché ha prevalso il lavoro, non volevo né potevo mettermi contro la società. I miei stanno bene e questo conta. Ho chiamato l’Atletico, lì era tutto normale. Ora siamo tutti in cassa integrazione. Ci siamo accordati per un taglio del 70% per salvare la società e fare in modo che i 450 impiegati ricevessero tutti lo stipendio".