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MACIA, A Spezia non ho gli obiettivi di Firenze

di Redazione FV

Arrivato questa mattina negli uffici di via Melara, Eduardo Macía, ha parlato per la prima volta da Chief Football Officer dello Spezia Calcio al sito ufficiale del club:

Com'è stato il suo primo impatto con lo Spezia Calcio? 
"Il mio primo impatto è il motivo per cui sono qui. Ho colto fin da subito l'opportunità stimolante di contribuire a costruire il futuro di questo Club e indirizzare i prossimi passi per elevarne il pedigree: facendo un esempio automobilistico, attualmente siamo nella F1 del calcio, abbiamo una vettura con buone basi e ora dobbiamo concentrarci per svilupparla insieme".

Cosa l'ha particolarmente attratta del progetto della famiglia Platek? 
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Come abbiamo ampiamente discusso nei nostri incontri, quello che mi ha attratto fin da subito è la reale opportunità di costruire un progetto ambizioso e solido, che possa portare avanti l'intera visione del Gruppo Platek da un punto di vista strategico, ma sempre tenendo presente dove e chi siamo al momento per apportare i continui miglioramenti che vogliamo ottenere; mi è stata data l'opportunità di fare qualcosa di diverso, di pensare al futuro e portare un fattore di avanguardia nelle strategie del club".

Nel suo curriculum ci sono soprattutto club molto importanti. Sarà diverso in una realtà emergente come lo Spezia Calcio?
"Il calcio è fatto di sfide, e bisogna capire cosa significa quella parola a seconda del club in cui si lavora. Ci sono differenze evidenti tra gli obiettivi del Liverpool, del Valencia o della Fiorentina e quelli dello Spezia. Ma la cosa più importante è tenere a mente che, se non si raggiunge un obiettivo finale, si può sempre migliorare. Le realtà emergenti hanno bisogno di basi solide, questa è la sfida di partenza e da lì saliremo, aggiungendo miglioramenti fino a raggiungere il nostro livello massimo. Questo è in accordo con la nostra strategia: non basta parlare di "salvezza", ma di come vogliamo raggiungere questo obiettivo; a quel punto ci evolveremo ulteriormente, ovviamente senza dimenticare quell'obiettivo raggiunto, ma pronti per il passo successivo".