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MONELLI, Vargas è un esterno unico

di Redazione FV
Fonte: Calciomercato.com

Compie oggi 47 anni una storica bandiera della Fiorentina, Paolo Monelli. 'Sono sempre legato a Firenze e alla maglia viola - ha detto Monelli, ospite di Radio Toscana -. Il mio segreto è stato, nel legame con i supporters gigliati, l'equilibrio nei momenti belli ed in quelli meno felici. Mi sono rotto il piede dopo 20 giorni di ritiro, in un test contro il Viareggio, e l'inizio con la Fiorentina fu traumatico. Davanti a me c'erano Bertoni e Graziani e quindi, pur arrivando secondi in quella stagione '81-'82, sarebbe stato comunque difficile conquistarmi un maglia da titolare. Ho rivisto le immagini del goal annullato a Cagliari, proprio di quel campionato che ci privò dello scudetto, ed è assurda la motivazione per cui non venne convalidato. Fra Fiorentina e Juventus, visto l'equilibrio di quel torneo, il finale più giusto sarebbe stato uno spareggio'.

'Quando arrivai a Firenze la mia fortuna fu quella di giocare con sei-sette campioni del Mondo di Spagna '82 e Argentina '78, ma ero freddo, pur avendo 18 anni, e vissi in maniera distaccata quel periodo - ha proseguito l'ex attaccante viola -. Ricordo dopo il prestito all'Ascoli che il d.s. Allodi mi disse che avrebbero puntato su di me nella stagione successiva, vista la partenza di Graziani. Quella mia seconda stagione in maglia gigliata fu stupenda per ricordi ed emozioni. Con Pasquale Iachini fu un piacere giocare insieme, perché era un'ala vecchio stampa. Ce ne sono pochi nel calcio così, forse il solo Vargas che fa dei cross al bacio per gli attaccanti'.

'L'infortunio di Antognoni ci privo nell'83-'84 di sognare di poter lottare ancora per lo scudetto, in una stagione dove forse giocammo il miglior calcio d'Italia - ha concluso Monelli -. Forse per il mio carattere ho lasciato un bel ricordo dappertutto, visto l'affetto che riscontro anche a Bari o dai tifosi della Lazio. Il goal da centrocampo al Napoli è una di quelle soddisfazioni che rimangono. L'anno scorso comprai un libro che ricordava le grandi imprese nel calcio, e c'era in copertina la foto di quella rete. Un'emozione quindi che si prolunga nel tempo'.