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OLIVERA, Il primo anno a Firenze andato bene. Poi...

di Redazione FV

Maxi Olivera, terzino che rientrerà alla Fiorentina dopo l'esperienza in prestito al Messico al Juarez, ha concesso un'intervista al portale uruguayano La Diaria. Di seguito alcune delle sue dichiarazioni più interessanti: "Ero tranquillo e pronto a proseguire la stagione già iniziata con il Penarol quando, era un 29 agosto, mi hanno chiamato dicendo che dovevo andare in Italia. Ho salutato i miei compagni, ho chiamato il mio viejo (il padre, ndr) che ho incontrato all'aeroporto per farmi dare le mie cose. Da lì sono andato alla Fiorentina. Il primo anno è andato bene, qualche partita l'ho fatta: otto giorni dopo il mio arrivo ero già titolare. L'anno successivo è cambiato l'allenatore e ho cominciato a giocare meno: avendo deciso di andarmene non ho giocato per sei mesi, ma nessun interesse concreto è uscita. Per fortuna allenatore e compagni mi hanno capito: da lì sono andato in Paraguay, in un grande club come l'Olimpia Asuncion. E lì vittorie, un'esperienza straordinaria. Poi, tornato ancora a Firenze e in panchina nelle prime quattro partite, si è presentata l'occasione di Juarez in Messico: non sapevo che fare, ma ho finito per andarmene perché voglio sempre giocare. Ma cose da pazzi, in due mesi sono stato in tre squadre: partito il 14 dicembre dall'Olimpia, il 15 gennaio ero a Firenze e a febbraio la prima partita con il Juarez".

Quindi, due parole anche sulle sue aspirazioni future: "Finisco un prestito e ogni volta ritorna fuori la voce del Penarol. Succede sempre, anche se non ho avuto contatti con nessuno. So che succederà, comunque, perché amo il club veramente tanto. Altrimenti, ho già comunque realizzato il mio desiderio di essere campione con quella maglia. Sogno però di farlo ancora".