PADALINO, Bati e Rui Costa non avevano solo talento
L'ex viola, Pasquale Padalino, si è raccontato al portale La casa di C, tornando anche sulla sua esperienza alla Fiorentina: “Giocare al Camp Nou davanti a 120mila persone obiettivamente lascia il segno. Si pagherebbe per emozioni del genere, noi le abbiamo vissute e ci pagavano anche. Quando sei in campo pensi solo alla gara, ciò che è intorno incide solo in alcuni momenti. Quella partita contro il Barcellona fa parte di un’emozione che porti sempre con te e che è difficile da spiegare a chi non l’ha vissuto”.
Sui suoi compagni alla Fiorentina: "Quando giochi con altre squadre li vedi come avversari e apprezzi solo il lato sportivo. Poi quando riesci a entrare nella loro sfera umana apprezzi anche questo aspetto. Da fuori li vedi come irraggiungibili ma sono dei ragazzi straordinari. I vari Batistuta, Rui Costa, Toldo e Mijatovic sono tutti calciatori che oltre ad avere un grande talento, avevano una sensibilità che non si percepisce fino a che non la condividi con loro".
Su Batistuta: "In una partita a Reggio Calabria mi capitò di fare un autogol. A fine gara venne da me Batistuta per tirarmi su evitando di farmi sentire il peso di quello che era successo. Poi anche nelle interviste post partita mi esaltò. E questo è stato solo uno dei tanti momenti belli che ho condiviso con lui e gli altri”.
Sugli allenatori incontrati durante la carriera: “Ogni allenatore mi ha lasciato qualcosa. Anche se non è il Trapattoni o il Ranieri di turno che formano una parte importante della tua carriera, ma è quello che riesci a creare con la tua squadra”.