PASQUAL, Borja? So cosa vuol dire lasciare la Viola
L'ex terzino della Fiorentina Manuel Pasqual, oggi commentatore per Rai Sport, ha così parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, cominciando dalla vittoria dell'Italia all'Europeo: "Una squadra che ha saputo cambiar pelle spesso, anche dentro la stessa partita. Contro squadre meno forti sapeva imporre il suo gioco, con chi sulla carta lo era meno lasciava il gioco per usare armi completamente diverse. Il complimento più grande alla squadra e Mancini".
È tornata la normalità?
"Sì, una sorta di ritorno alla normalità e ci si augura che i festeggiamenti non incidano sui contagi nelle prossime settimane".
Quanto vale l'Inghilterra?
"Giocare in casa sicuramente aiuta, chi ha vissuto i 60mila di Wembley sa che spinta in più siano. Sulla carta le inglesi sono sempre ottime squadre, il problema è che avendo quasi tutti giocatori in Inghilterra spesso arrivano in fondo cotti fisicamente. Loro e la Francia comunque potevano ambire al titolo".
I rigori una rivincita per Bernardeschi?
"Le sue parole mi sono piaciute: è consapevole di aver vissuto un'annata sofferta ma sa che col lavoro puoi raggiungere risultati importanti. Si è ritagliato uno spazio in questa Nazionale, trasformando due bei rigori, calciati in maniera diversa tra loro. Non solo lui, penso anche a Chiesa partito gregario di Berardi e poi rivelatosi necessario per i suoi strappi".
Chi il miglior azzurro secondo lei?
"Uno solo è difficile. Potrei parlare bene di Jorginho, o di Donnarumma che durante una partita a lungo non toccava palla e poi ti faceva la parata. Ma anche i difensori... Su tutti metterei Spinazzola, quando è uscito per infortunio abbiamo visto che su quel lato di campo la squadra non aveva la stessa spinta".
Cos'ha provato quando si è ritirato Borja Valero?
"Auguro alla Fiorentina di avere successo e di avere soddisfazioni come ce ne siamo tolti noi in quegli anni quando giocavo con Borja, o anche in quelli prima delle cavalcate europee. A livello tecnico potrebbe ancora dare qualcosa, non so però fisicamente come potesse stare. Senz'altro avrebbe potuto aggiungere nello spogliatoio ma sono passato pure io attraverso certe scelte societarie e dal giorno in cui ho deciso di dire basta".
Cosa si porta dietro dell'avventura da telecronista?
"Fantastico perché da giocatore non ho mai potuto rappresentare l'Italia in una fase finale di una competizione così".