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PULICI, D'Agostino? Per Mihajlovic non è in forma

di Redazione FV
Fonte: Il Friuli/Udineseblog

Tra gli ex di Fiorentina e Udinese c'è un grandissimo attaccante degli anni 70 e 80. La sua immagine è legata più al Torino, ma le vicende professionali lo hanno portato per una stagione ad Udine (1982/83) e da qui a Firenze, dove ha poi appeso le scarpette al chiodo. Si tratta di Paolo Pulici, Puliciclone. I tifosi bianconeri, e non solo, lo ricordano con affetto e lui stesso, in esclusiva a Il Friuli/Udineseblog, confessa di aver mantenuto un legame speciale con la gente friulana. A pochi giorni dal match con la Fiorentina, parla del confronto.

Fiorentina-Udinese, una gara in cui saranno determinanti gli stimoli: "Credo che i viola faranno la gara, ma per esperienza penso che l'Udinese avrà maggiori stimoli e voglia. Deve essere così per i bianconeri: la lotta per la Champions è in un momento cruciale".

L'Udinese viene da un periodo no e dovrà fare i conti con diverse defezioni: "E' normale che ci sia un periodo di 'rilassamento' dopo una corsa come quella dell'Udinese da inizio anno. Spero però che questa fase sia chiusa e che la squadra riprenda il passo".

Più che di rilassamento, si dovrebbe parlare di altri fattori. Tra cui gli arbitri: "Ciò che decide l'arbitro è legge, non si può tornare indietro sulle sue decisioni e non si fanno ripetere le partite. Quindi bisogna per forza di cose accettare le loro decisioni".

Le lamentele sono quindi inutili? "L'arbitro fa parte del calcio da sempre. E' controproducente attaccarli direttamente perchè sono esseri umani ed è naturale che a livello mentale possano poi essere condizionati".

La Fiorentina in estate ha puntato molto su Mihajlovic e D'Agostino. Ma proprio il tecnico ha escluso l'acquisto di grido: "Il tecnico prende le decisioni in base a quanto vede in allenamento. Probabilmente secondo lui D'Agostino non era in forma per poter giocare".

Domenica attacchi fortissimi contro: "Sia Mutu e Gilardino che Di Natale e Sanchez (se giocasse) sono giocatori che possono fare la differenza. Su tutti vedo Di Natale, per la maggiore continuità di rendimento. In più la fascia di capitano responsabilizza lui ma anche i compagni nei suoi confronti. Mutu viene da un periodo travagliato che certamente lo ha condizionato molto in campo".

Di Natale e Sanchez. Può essere uno più indispensabile dell'altro? "Per fare una croce ci vogliono due legni, uno più lungo e uno più corto. Dipende dalla partita: in alcune Di Natale, per caratteristiche, può essere più importante, in altre lo può essere il nino".

Sanchez come Messi. Esagerato? "Io non ho mai accettato paragoni. Ognuno ha un suo modo di essere e di esprimersi. Anche perchè i paragoni possono essere da una parte un orgoglio, dall'altra un fastidio".

Le voci di mercato vedono Sanchez già in partenza. Secondo lei Sanchez è un lusso per l'Udinese? "Nessun lusso. Serve a tutti e due essere insieme. Forse se Sanchez non fosse arrivato all'Udinese non sarebbe stato capace di esprimersi come fa".


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