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SCHWARZ, Cecchi Gori ci premiò con un'auto a testa

di Redazione FV

"Firenze è una città unica, ricca di storia e cultura. Lì il calcio si pratica dal XVI secolo e sono tutti competenti, perciò è una cosa seria, l’ho imparato subito. Per me è stato un privilegio vivere e giocare a Firenze”. A raccontarlo è l'ex viola Stefan Schwarz che parla dell'ex patron Cecchi Gori: "È stato un presidente generoso, e quando vincevamo scendeva negli spogliatoi e si vedeva che era più felice di noi calciatori. Pochi giorni dopo la Supercoppa del ’96 trovammo appese ventiquattro chiavi di Audi agli armadietti. E quando c’era da rinnovare i contratti, sapevamo che l’importante era attendere finché non accettava le nostre richieste". Su Ranieri dice "è stato il miglior allenatore che abbia avuto" mentre degli ex compagni Batistuta e Rui Costa "Erano le due stelle, poi venivamo noi mestieranti che abbiamo mantenuto un buon livello e contribuito a sfruttare le loro capacità in attacco. Batistuta era un capitano fantastico: non importava se eri un big o un giovane, proteggeva dal primo all’ultimo. Con lui i compagni si sentivano al sicuro, perché sapevano che avrebbe segnato uno o due gol a partita. E anche se riceveva offerte da tanti club, non voleva andarsene e sapeva che il presidente non lo avrebbe mai lasciato partire. Insieme ad Antognoni è il simbolo di Firenze".