ZOFF, Viola tra le grandi del campionato
di Redazione FV
Fonte: sportmediaset.it
Fonte: sportmediaset.it
Proponiamo di seguito la lunga intervista realizzata da Maurizio Mosca con Dino Zoff sulle pagine di Sportmediaset.it. L'ex tecnico della nazionale e della Fiorentina parla di tutto. Dalla maglia azzurra alle favorite per la vittoria del campionato.
- Zoff, c'è Lazio-Juve: che significato ha la partita per lei che è stato la bandiera dei bianconeri e allenatore e presidente dei biancocelesti?
"Sono due squadre che ho amato e amo, le guardo tutte e due con grande simpatia ma non tifo per nessuna delle due".
- Chi saranno i due uomini chiave?
"Non ho dubbi, Zarate e Diego".
- Juve: Cannavaro in difesa, Felipe Melo a centrocampo, Diego dietro le punte. Voto alla campagna acquisti?
"Un mercato saggio, coraggioso e intelligente. Tutti acquisti mirati. Gli dò 8".
- Chi le ricorda Diego: più Platini, Zico o Matthaues?
"Per ora rivedo in lui uno Zico più potente e più veloce"
- Kakà e Ibrahimoivic non ci sono più ma in Italia sono arrivati altri campioni, da Eto'o a Diego. Il nostro calcio è più povero?
"No, no, assolutamente. C'è quel Lucio, per esempio, che mi piace da matti. L'Inter ha due fuoriclasse in Milito ed Eto'o, forse ha perso il Milan che non ha sostituito degnamente Kakà".
- Un aggettivo per Mourinho?
"E' un grande istrione. Un po' ti fa arrabbiare e un po' è simpatico ma è furbo a infilarsi in ogni argomento che porti acqua al suo mulino".
- Lei è stato capitano di una nazionale che ha vinto il mondiale basandosi sul "blocco Juve". Quello che sta facendo Lippi per fare il bis in Sudafrica: è giusto?
"Certo, è secondo logica. Nel senso che un gruppo della stessa squadra ti dà maggiori garanzie rispetto a una formazione con elementi che ti arrivano un po' di qua e un po' di là".
- Si è mai pentito delle dimissioni date da Ct della nazionale?
"No, no. Io sono uno che dà ancora peso alle parole, anche a costo di pagare. Sono un cavaliere dell'800..."
- Che differenza c'è tra fare il giocatore e l'allenatore?
"E' tutto completamente diverso. Da allenatore devi dirigere tu tutto, da giocatore sei più attaccato al tuo ruolo, pensi solo a quello e quindi è un ruolo molto più divertente".
- Come mai lei è stato così bravo a fare il Ct e Maradona fatica così tanto?
"Lui, poveretto, deve seguire giocatori sparsi per tutto il mondo. Se riuscirà a passare la bufera farà bene".
- Tra l'allenatore e il presidente chi vuole comandare di più?
"Il presidente comanda la società, l'allenatore la squadra ed è naturale che spesso la pensino diversamente".
- Avrebbe mai pensato che Platini diventasse un dirigente così importante?
"Sì perché Michelle è intelligente, un grande professionista e ha un comportamento esemplare, di chi ama davvero il calcio".
-Pirlo: meglio dietro alle punte o davanti alla difesa?
"Pirlo sa fare bene tutto ma è chiaro che davanti ha palle in più da distribuire con il suo talento".
- A parte Buffon, chi considera oggi il portiere più grande?
"Non ho dubbi, Julio Cesar".
- Marchetti del Cagliari di cui tanti parlano bene è una promessa o di più?
"Per ora di più, ma aspettiamolo alle verifiche".
- Quale difesa del campionato la colpisce di più?
"Bè, quella dell'Inter. Ha una rosa incredibile e soprattutto ha in Lucio una vera barriera".
- Perché in Italia c'è un brutto momento dei portieri?
"ll mio pensiero è che i giovani avvertono nel ruolo di portiere una grande necessità di senso della responsabilità. Temono l'errore, di essere ridicoli e allora finiscono col subire la pressione con il rischio di perdersi".
- Più forte l'Inter o la Juve?
"La Juve è in prepotente ascesa dopo la B e il ritorno in A. Ha costruito uno squadrone come l'Inter, del resto, con Milito ed Eto'o. Non c'è una favorita".
- Qual è il suo podio finale del campionato?
"Io tengo sempre d'occhio il Milan, soprattutto se Ronaldinho ritroverà la condizione, poi metto la Roma, la Fiorentina e la Lazio"
- Fosse Lippi chiamerebbe Cassano?
"Sì, gli darei sicuramente una prova d'appello perché il barese fa cose uniche che sono la bellezza e l'esaltazione del calcio, cioè quello che vuole la gente".
- E' favorevole ai naturalizzati italiani in nazionale?
"Sì, ma con misura per non creare dissensi nel gruppo".
- Possiamo rivincere i mondiali?
"Un bis è sempre difficile ma è possibile. Brasile, Italia, Germania, Spagna ma soprattutto vedo una grande Inghilterra. Il suo problema è che spende tanta benzina, ha un calendario fittissimo, giocano praticamente tutti i giorni e poi attenzione, il ct è Capello che pratica un calcio semplice ma con grande coraggio. E' un allenatore normale ma che si inventa le vittorie".
- In una splendida intervista in occasione dei vent'anni dalla morte del suo grande amico Scirea lei ha fatto riferimento a un "calcio stravolto dove fa notizia solo il rumore". E' proprio così?
"Sì. E' vero che oggi c'è un calcio mediatico dove però la sete della prima pagina travolge il calcio del campo. Scirea, per intenderci, non aveva quella sete ed è sempre stato un po' nell'ombra".