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AQUILANI, Soddisfatto della gara. In Coppa Italia..

di Redazione FV
Fonte: dall'inviato Andrea Giannattasio

Alberto Aquilani, allenatore della Fiorentina Primavera, ha parlato ai media presenti dopo il pareggio per 1-1 contro l'Empoli, tra cui FirenzeViola.it, analizzando la partita. Di seguito le sue dichiarazioni:

La Fiorentina meritava qualcosa in più del pareggio?
"Sì, diciamo che il primo tempo abbiamo fatto benino, mentre il secondo tempo molto bene. Affrontavamo una squadra forte, campione d'Italia, con giocatori importanti e sempre complicata da sfidare, quindi sono soddisfatto di come è uscita poi la gara nei 90 minuti. Se andiamo a casa con un po' di rammarico significa che le cose sono state fatte bene perché non ci siamo buttati giù, abbiamo continuato a fare le cose con ancora più ordine del primo tempo e siamo andati vicini al gol più di una volta. Peccato, però va bene, ci prendiamo il risultato e soprattutto la prestazione".

Ha richiamato Bianco per un po' di nervosismo. La crescita dei ragazzi passa anche da questi episodi?
"Sicuramente. Stavamo facendo benissimo fino a quel momento, poi quella cosa non deve succedere perché così vai a togliere qualcosa a te stesso e alla tua squadra, vai a dare qualcosa a loro che erano in grande sofferenza. Spezzi il ritmo, magari prendi un cartellino e non va assolutamente bene. Gliel'ho detto perché non mi piace questo tipo di atteggiamento, però significa che i ragazzi hanno anche qualcosa dentro, un po' di garra che va limitata sicuramente".

Tutti hanno evidenziato l'importanza dei settori giovanili dopo l'esclusione dell'Italia dal Mondiale. Che ne pensa?
"Si tratta di un discorso troppo articolato, troppo lungo, dove ognuno dice una cosa e tira fuori la soluzione. Credo che vada migliorato qualcosa, perché quello che vedo anche io in Primavera non mi piace, ma poi ci vuole il coraggio e quello non si allena e non si compra con i miliardi. Quando c'è il giocatore bravo ci vorrebbe il coraggio di farlo giocare, però non è facile, capisco anche perché ogni tanto non vengono messi. E' un qualcosa generale che va assolutamente migliorato, altrimenti poi ci troviamo in Nazionale a non portare tutti questi calciatori".

Ci vorrebbe una riforma?
"Non lo so, non so che tipo di riforma, ma la mentalità per me è la prima cosa che va cambiata".

Quanto conta la gara di Coppa Italia contro la Roma di mercoledì e quanto volete un'altra finale?
"Tanto. Conta tanto perché sarebbe la quarta consecutiva e penso che nessuno l'abbia mai fatto, ma questo poi conta poco perché affrontiamo una squadra forte, che sta facendo un campionato a sé e con tanti giocatori anche in prima squadra. Quindi bisogna affrontarla nel modo giusto, al massimo, al 100%, senza sbagliare niente, altrimenti il fatto che conta non basta".

Manca qualcosa dal limite?
"Io non posso giocare, quindi (ride, ndr)... Forse qualche gol da fuori area ci manca, i ragazzi devono avere più il coraggio di calciare perché hanno un buon tiro, però non lo vedo come un problema, ma come un qualcosa in più che si può aggiungere".

Pierozzi e Spalluto se li aspettava già così pronti al primo anno tra i professionisti?
"100% perché erano ragazzi che lavoravano sodo, umili. Spallutto addirittura neanche giocava ed ha avuto l'umiltà di aspettare, di imparare, di ascoltare e, quando hai questo atteggiamento, le cose ti riescono. Ora ci vuole il coraggio di farli giocare in campionati maggiori, torniamo al discorso di prima".