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CAMPI, OPZIONE PER L'ACQUISTO DEI TERRENI RINNOVATA AL 2021. E IL FRANCHI ATTENDE

di Andrea Giannattasio

Quella vissuta oggi sul fronte stadio ha tanto il sapore di una apparente giornata-svolta. Del resto che le attenzioni della Fiorentina per la costruzione del nuovo impianto fossero state rivolte verso i terreni della famiglia Casini nel Comune di Campi Bisenzio lo si era capito ormai da qualche giorno. Ciò che semmai ha sorpreso tutti è stata la velocità con la quale Rocco Commisso e il suo braccio destro Joe Barone hanno voluto accelerare su quella che ormai da mesi era rimasta come la via più facilmente praticabile per realizzare il grande sogno del tycoon italo-americano: un’arena da 40.000 posti, completamente di proprietà della Fiorentina, realizzabile in tempi ragionevoli e a costi contenuti . Dell’incontro avvenuto questa mattina presso gli studi di Alma SPA (società della famiglia Casini) Firenzeviola.it vi ha già dato in esclusiva alcuni dettagli. Resta da esaminare a questo punto il perché la società viola abbia deciso di virare con così tanta decisione su una pista che, esattamente come il nuovo centro sportivo, porta ad una realtà fuori dal Comune di Firenze. I motivi sono principalmente due: il grande inganno della Mercafir e il (momentaneo) buco nell’acqua del restyling del Franchi.

Il costo troppo alto dell’area del mercato ortofrutticolo (a proposito: il termine del bando è slittato al 29 giugno, con grande stupore della stessa Fiorentina) unito alle tante perplessità sulle tempistiche dello spostamento del centro alimentare polivalente e alle numerose problematiche del terreno hanno quasi subito annientato ogni velleità d’acquisto da parte di Commisso, che come noto non parteciperà al bando mandando di fatto deserta l’asta (difficilmente in una zona così piena di magagne qualcuno oserà offrire i 22 milioni richiesti dal Comune e la “brutta figura” è solo rinviata). Tutto ancora congelato sul tema della ristrutturazione dello stadio Franchi, l’altro fronte che fino all’ultimo la società viola ha provato e proverà a tenere vivo: il tira e molla tra Palazzo Vecchio e la Sovrintendenza ha agitato e non poco le acque negli ultimi giorni, mettendo così a dura prova la pazienza del patron. Il quale, come detto, ha dato l’input preciso di riallacciare i rapporti con la famiglia Casini di Campi, proprietaria di 38 ettari (divisi in due lotti). Nonostante lo spostamento del termine del bando per la Mercafir, Commisso già nelle prossime ore potrebbe lo stesso tornare a farsi sentire.

Stadio dunque a Campi? Forse, ma non è ancora del tutto certo: ne dà conferma anche il TGR Rai Toscana secondo il quale il faccia a faccia di oggi tra Joe Barone e la famiglia Casini è servito essenzialmente per rinnovare l’opzione che la Fiorentina aveva sui quei terreni fino al 2021 (già la famiglia Della Valle li aveva trattati nel 2018 con l’obiettivo di edificare lì il nuovo centro sportivo). Il contratto preliminare che probabilmente verrà siglato tra le parti sarà soggetto a condizioni sospensive affinché, una volta presentata un formale proposta al Comune di Campi Bisenzio per il nuovo stadio la proprietà viola possa valutare gli oneri e tempi burocratici derivanti dall'intervento di urbanizzazione dell'area e scegliere se portare a termine l'investimento, che avrà una base di partenza di 5 milioni di euro. Mentre, al contempo, andrà avanti anche l’iter in parlamento per la legge sulla modifica degli stadi-monumento. Il rifacimento del Franchi è dunque un’opzione ancora da non scartare del tutto.