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VLAHOVIC, Non rinnova: l'ingaggio offerto da ACF

di Andrea Giannattasio

Iniziano ad emergere con maggiore precisione i primi dettagli sulla rottura che si è consumata in queste ore sul fronte rinnovo di Dusan Vlahovic. A determinare il definitivo strappo, ovviamente, la discrepanza sulle cifre tra domanda e offerta dopo l’estenuante trattativa per il prolungamento andata avanti in questi mesi: secondo quanto appreso da Firenzeviola.it, l’ultima proposta della Fiorentina nel prolungamento fino al 2025 sottoposto al serbo era di 4 milioni di ingaggio il primo anno che sarebbero saliti a 5 (in realtà a 4 più 1, ma con bonus facilmente raggiungibili) dal secondo anno in poi.

Il giocatore, dopo aver preso in esame l’offerta, ha scelto di rilanciare spalleggiato dal suo entourage, chiedendo subito 5 milioni per il primo anno e addirittura 6 dalla seconda stagione in avanti: esattamente sei volte in più rispetto a quanto percepito oggi. Discrepanza, poi, anche sul tema legato alle commissioni: se infatti la Fiorentina si era spinta ad offrire a Darko Ristic, manager di Vlahovic, 3 milioni di euro per il prolungamento, l’agente del classe 2000 avrebbe di gran lunga alzato il tiro chiedendo 5 milioni alla firma della punta più addirittura il 10% di guadagno in caso di futura rivendita dell’attaccante.

Non ci sarebbero invece stati grossi problemi per l’accordo sulla clausola rescissoria, che dopo un lungo tira e molla si sarebbe dovuta assestare attorno ai 75 milioni di euro, ovvero una via di mezzo tra quanto ipotizzato dalle parti in estate. La cessione di Vlahovic sulla base di queste cifre - qualora il rinnovo fosse andato in porto - avrebbe garantito così altri 7,5 milioni di euro a Ristic, che come detto avrebbe potuto già incassarne 5 qualora le sue richieste fossero andate in porto. Evidentemente, però, non aveva fatto i conti con Rocco Commisso.