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A GENNAIO IL MERCATO DELLE OCCASIONI. ILICIC NON SI MUOVE. GOMEZ PRONTO PER L'ULTIMO STEP PRIMA DEL RIENTRO. NYON: BATISTUTA AVREBBE FATTO COMODO...

di Pietro Lazzerini

Mancano pochi giorni all'apertura del calciomercato. Molte società stanno affilando le armi in vista delle trattative invernali, mentre la Fiorentina sorniona, si gode una squadra che vince e che si prepara ad una seconda parte della stagione emozionante. Ciò non vuol dire che non succederà niente, ma che i viola non hanno nessuna fretta e nessuna urgenza e che solo le occasioni verranno prese in considerazione. Probabilmente il lavoro di Pradè e Macia si concentrerà più sulle cessioni che sulle trattative in entrata. Ci sono giocatori che sognano di avere maggiore spazio, ma a questo punto della stagione, Montella sa già chi vuole portare in fondo, in molti dovranno cercare una nuova squadra. Parliamo di giocatori come Oleksander Iakovenko ad esempio, ma anche di Wolski, Rebic, Bakic e forse di Marcos Alonso. La possibilità che il loro futuro si intrecci con il mercato in entrata è grande, gli scambi saranno il principale modus operandi dei dirigeni gigliati. Un altro che invece era dato per partente, visto un inizio non positivo, era Josip Ilicic. Ma la Fiorentina non ha mai pensato di cederlo, nemmeno per un momento. Le condizioni fisiche quando è arrivato a Moena erano precarie, poi nel corso delle prime settimane ha subito un altro infortunio, che ne ha condizionato l'inserimento in squadra. Adesso, con un po' di continuità, ha iniziato a dimostrare a Montella il proprio valore, confermando quanto detto da Pradè nel corso dei mesi di assenza: "Sarà il nostro primo acquisto per il nuovo anno".

L'altro acquisto per il nuovo anno dovrebbe essere Mario Gomez. Tra questa settimana e l'inizio della prossima, l'infortunio dovrebbe arrivare al suo ultimo stadio, ovvero quello della definitiva riabilitazione. Una volta sparito il dolore arriveranno i giorni dell'aumento dei carichi di lavoro e del rientro in gruppo. Il tedesco continuerà ad allenarsi anche mentre gli altri saranno fermi per la sosta natalizia, il momento di forzare senza rischi è finalmente arrivato. Adesso occorrerà capire soltanto se effettivamente basteranno poco più di due settimane per avere una forma fisica accettabile da tornare in campo dal primo minuto contro il Livorno. Montella chiede di lui ogni giorno, il suo rientro vuol dire alzare davvero la famosa asticella.

Infine una considerazione sul sorteggio di Nyon. Vivendo quei momenti concitati dove tutte le squadre erano presenti almeno con un dirigente a rappresentare il club nel corso del sorteggio, l'assenza della Fiorentina è apparsa come una piccola falla nell'ingranaggio sempre più perfetto della società viola. La Juventus ha mandato Nedved ad esempio, un campione, un vincitore del Pallone d'Oro. Il Milan ha mandato uno dei bracci destri di Berlusconi, ovvero Gandini, un rappresentante capace di mantenere ottimamente i rapporti internazionali del club rossonero. Ecco, la Fiorentina invece non aveva nessuno. La nebbia dell'aeroporto di Ginevra ha impedito l'arrivo dell'uomo delegato ai rapporti con la UEFA. Però una domanda sorge comunque spontanea: in questi casi, avere un ex giocatore (Batistuta sarebbe l'uomo perfetto) da mandare in rappresentanza, non sarebbe un motivo d'orgoglio e allo stesso tempo una dimostrazione di maturità capace di rilanciare il club anche agli occhi della politica pallonara europea? Non è una critica disfattista, ma solo un appunto per una società che giustamente, negli ultimi anni, sta imparando a sognare in grande.