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A GENNAIO PIÙ RITOCCHI CHE STRAVOLGIMENTI, IN ATTESA DELLA GIUSTA ALCHIMIA IN ATTACCO (E DEL MIGLIOR BELTRAN) È SULLE CORSIE ESTERNE CHE SI PUÒ AIUTARE IL TECNICO E ALZARE LE AMBIZIONI

di Tommaso Loreto

Ultimi giorni da dedicare al resto, la nazionale, la corsa di Sinner fermata sul più bello da Djokovic, varie ed eventuali. Superato l’ultimo weekend dell’anno senza campionato c’è da prepararsi a una corsa senza sosta, con i viola destinati ad affrontare quattro fronti distinti, tutti importanti, tutti fondamentali nell’arco della stagione. Così mentre dal Viola Park filtrano le prime prove tattiche che Italiano porta avanti per rigenerare il reparto offensivo, e in attesa che rientrino tutti i convocati con le rispettive nazionali con gli argentini destinati - come da prassi - a essere tra gli ultimi a rimettersi a disposizione, le voci di mercato cominciano a disegnare una finestra invernale nella quale la Fiorentina sembra più orientata a cercare qualche ritocco che non a una vera e propria rivoluzione.

D’altronde, al netto di cessioni invernali che tanto hanno fatto discutere almeno a giudicare dalle successive sostituzioni, è la storia recente del club a raccontare di come a gennaio raramente si sia stravolta la rosa, e in fondo è anche normale che sia così se il mercato in questione resta soprattutto occasione per rimediare a qualche mancanza. Come quelle di una difesa dove in mezzo, o sulla fascia destra, qualcosa sembra muoversi in termini di valutazioni in corso (leggere alla voce Zanoli del Napoli, quanto ai centrali Theate o Kiwior tutto potrebbe esser rimandato all'estate) ma anche di corsie esterne che oggi sembrano il settore più bisognoso d’interventi.

A distanza di quasi 3 anni dal suo arrivo Italiano continua a fare i conti con una truppa di esterni non così incisiva in termini di gol e assist, e la recente voce riferita da Lady Radio su un eventuale sondaggio per Felipe Anderson sembrerebbe la miglior direzione da imboccare per alzare competitività del gruppo e ambizioni per la seconda parte di stagione. D’altronde se Nico pare aver completato la sua maturità (ulteriore motivo per tenerselo il più stretto possibile nonostante sul mercato siano date in crescita le pretendenti) e se Beltran merita ancora il tempo necessario a capire la nuova realtà è sull’altra corsia offensiva che un’inserimento di qualità potrebbe fare la differenza nella rincorsa a un piazzamento europeo e, perchè no, pure di un trofeo sfiorato ben due volte nella passata stagione.

Di certo nel prossimo filotto di partite gran parte delle speranze dell'attacco viola saranno riposte proprio sul duo argentino adesso citato, anche perché se il numero 10 ha già dimostrato come e quanto può incidere il numero 9 ha sì fatto intravedere buone potenzialità ma senza conseguenze sotto il profilo del risultato. Che sia Italiano a favorirlo o semplicemente una maggiore conoscenza del calcio italiano adesso è da Beltran che passano le fortune delle prossime sfide che attendono la Fiorentina, a cominciare da San Siro dove a prescindere dalle difficoltà del Milan i viola dovranno dimostrare di essere quanto meno sulla buona strada per risolvere i problemi dei propri centravanti.