A MILANO COME A BOLOGNA
Si chiude un'altra settimana ben poco ordinaria. E dire che a Empoli, sette giorni fa, la Fiorentina era ripartita davvero bene dopo la sosta del campionato. Gol, rapidità, intensità, l'ennesima vittoria in trasferta, segnali come minimo confortanti. Poi, ancor prima di valutare le riprove in Europa League, le recenti scintille dettate dalle parole dell'allenatore di cui tanto si è discusso. Discussioni avvenute fuori, ma anche dentro la stessa società.
Perchè poi, dopo aver disquisito di sogni e realtà, Sousa si è dedicato al concetto di ambizioni. E al di là di presunti fraintendimenti e successive precisazioni, era inevitabile che un po' tutto l'universo viola gradisse poco la nuova uscita di Sousa. Gli errori del passato di questa società restano, ancor di più quelli dell'ultimo gennaio, ma non volerli superare (proprio mentre l'indirizzo generale va in senso opposto al netto delle incertezze su stadio e conseguenti investimenti) è puro autolesionismo.
Una sorta di delusione bis anche per la proprietà, che già si era mossa nella persona di Andrea Della Valle. E fu in occasione della trasferta di Bologna, infatti, che si rivide il patron in tribuna. Confronti certamente avvenuti ma che, almeno fino a oggi, non hanno smussato gli angoli del carattere del portoghese, evidentemente bisognoso di ribadire, a scadenze regolari e sotto diverse forme, determinate divergenze di vedute. Ma niente che almeno apparantemente sembra scalfire la volontà di arrivare comunque a fine stagione con l'attuale tecnico sulla panchina viola. La storia di Pantaleo Corvino, peraltro, non è certo quella del dirigente dall'esonero facile.
Stemperare i veleni, deporre le armi, e provare a remare tutti insieme diviene perciò tanto semplice quanto obbligatorio per una Fiorentina che non deve e non può buttare via una stagione a fine novembre. Ecco perchè più che decisiva, la gara di domani a Milano somiglia semplicemente all'ennesimo esame di riparazione. Per tutti, squadra, tecnico e società inclusa. Tanto quanto lo era quella di Bologna. Non resta che sperare che, al fischio finale, anche il risultato sia lo stesso di quella domenica al Dall'Ara.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it