ACF FIORENTINA, FUSIONE DI SOCIETÀ PER RIDURRE I COSTI E MANTENERE IL TITOLO SPORTIVO
La società che controlla la ACF Fiorentina si è fusa col Club gigliato con la procedura inversa. È quanto emerge dagli ultimi documenti disponibili, dopo la chiusura degli esercizi 2022.
In soldoni la “New ACF Fiorentina s.r.l.” che possedeva il 100% delle azioni di “ACF Fiorentina s.r.l.” (società di proprietà di Rocco Commisso) è stata incorporata da quest'ultima.
Il progetto di fusione è stato formalizzato lo scorso 26 ottobre, presso la sede di viale Fanti a Firenze, alla presenza del notaio e, in rappresentanza delle Società, del Direttore Generale Giuseppe Barone (collegati in videoconferenza Rocco Commisso e Stephan Mark E. - rispettivamente Presidente ed Amministratore Delegato).
La scelta, si legge nei documenti, è causata “da motivazioni di carattere economico e strettamente collegate ad esigenze organizzative e gestionali”. Nel dettaglio, “la prospettata operazione di fusione inversa, si prefigge di razionalizzare la struttura del Gruppo Columbia Soccer Ventures LLC in Italia e accorciare la catena partecipativa (con conseguente assunzione del ruolo di Unico Socio da parte di Columbia Soccer Ventures LLC), così rendendo più efficienti i processi organizzativi e gestionali e migliorando la redditività”. Ricordiamo ai lettori che la Columbia Soccer Ventures LLC, che ora controlla direttamente la ACF Fiorentina s.r.l., è una società con sede negli USA, facente capo, per il tramite della società JMCC Corporation, a Rocco Commisso e alla sua famiglia.
Con questa operazione, si spiega ancora, sarà più facile gestire le attività svolte dalla società, si accorcerà la catena di controllo semplificando i processi e le attività amministrative, si otterrà “la significativa riduzione dei costi di gestione del business, grazie alla razionalizzazione delle funzioni e dell'assetto societario”, “il miglioramento dell'efficienza economica attraverso un maggiore controllo dei costi”.
Ma c'è altro. La scelta di fusione, si evidenzia negli atti, “si è resa necessaria per consentire ad ACF Fiorentina s.r.l. di mantenere il titolo sportivo che le permette di partecipare a tutte le competizioni, nazionali ed europee, riservate alle società sportive professionistiche affiliate alla Federazione Italiana Giuoco Calcio e alla UEFA”.
L'operazione è avvenuta sulla base dell'art. 20 bis Acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico delle NOIF - Norme Organizzative Interne Federali.
La fusione si è concretizzata per assorbimento del patrimonio netto della New ACF Fiorentina s.r.l., ovvero si è trattato di una fusione inversa per incorporazione di una società che possiede l'intero capitale della società incorporante: assumendosi tutti i diritti, beni, debiti e crediti, rapporti giuridici attivi e passivi che fanno capo alla società incorporata.
L'operazione non ha comportato alcun cambio dello statuto (l'oggetto della società – nel caso della Fiorentina, ovviamente, è l'esercizio delle attività sportive, nonché quelle ad esse collegate) ed ha avuto effetto dallo scorso 1 luglio 2022.
La “New ACF Fiorentina” fu la società – con sede a Milano e poi trasferita a Firenze in viale Fanti nel 2020 – che permise a Commisso di acquistare la Fiorentina dalla vecchia proprietà nel giugno 2019. Con un capitale sociale di 20.000 euro, la New ACF Fiorentina ha fornito il supporto finanziario alla ACF Fiorentina, in particolare garantendo le liquidità necessarie per il supporto del calciomercato e per i lavori di costruzione del nuovo centro sportivo di Bagno a Ripoli.
Prosegue, dunque, la razionalizzazione ed efficientamento del Club viola, che con un esercizio chiuso al 30 giugno 2022 con un utile di quasi 47 milioni, ha fatto luccicare gli occhi a ragionieri, commercialisti e pure allo Stato che ha percepito 26,3 milioni di imposte. I Chiesa e i Vlahovic però sono finiti (circa 110 milioni di plusvalenze), nei prossimi esercizi per raggiungere perlomeno il pareggio tra costi e ricavi, sarà necessario ottenere significativi traguardi sportivi: lo ha ammesso recentemente in un'intervista anche il DG viola Barone...un'esternazione folgorante quella del DG, quasi come avesse svelato all'umanità la ricetta della CocaCola.