.

AD APRILE NON CI S’ANNOIA, IL PERCORSO VIOLA, TRA VEGGENTI E CRONISTI ONESTI

di Stefano Prizio

Aprile dolce dormire dice il vecchio adagio, ma per la Fiorentina di Italiano altro che dormire in questa primavera che anzi sta regalando numeri importanti e inattesi, tranne che per i veggenti col tesserino da giornalista che infatti son lì impegnati a ululare alla luna i loro: "io l’avevo detto, io l’avevo detto", e bravi fattucchieri e negromanti, fatevi un banchino in via Calzaiuoli invece di spandere inchiostro sulla carta prodotta da poveri alberi.

Ma fenomeni a parte, la squadra viola sta consolidando davvero i bei sogni dei suoi tifosi, l’ultima soddisfazione in ordine di tempo è giunta in quel di Cremona dove i viola hanno messo il piedone nella porta che reca alla finale di Coppa Italia.

Ecco, torniamo all’andata della semifinale d’andata vinta per 2 a 0 dai viola a Cremona. Vi sono tante specie di giorni nell’arco di una vita e tante specie di giorni nel corso di una stagione calcistica, quelli neri, quelli inutili, quelli fortunati e quelli interlocutori, in cui boh non ci capisci nulla non sai se sei una grande squadra o una radunata di pippe, giorni in cui metti tutto in discussione in cui è tutto sbagliato ed  è tutto da rifare come diceva Gino Bartali, giorni in cui ti senti Fausto Coppi sullo Stelvio o Marco Pantani  che alza le braccia al cielo tagliando il traguardo, giorni in cui maledetto il giorno in cui ho imparato ad andare in bicicletta. 

Poi ci sono gli snodi, i crocevia, i giorni in cui tutto si ribalta, tutto si rivolta e si costruiscono i carri dove saltarci sopra. Ecco, l’altro giorno è stato un giorno di destino, dove la squadra se n’è giocata una grossa fetta, almeno per questa stagione, l’umanità, (e così una squadra) avrà il destino che saprà meritarsi diceva Einstein.

E la Fiorentina questo destino se lo sta costruendo, al netto degli errori che pur ha commesso, i quali fanno parte del percorso, anzi ne costituiscono parte integrante. Non siamo illusionisti d’accatto e non diremo che l’avevamo detto, anzi no, non l’avevamo detto, per fare onestamente i giornalisti, cronisti o opinionisti, non occorre voler sempre fare da potta e da culo, come dicono efficacemente a Livorno. Basterebbe chiamare le cose col loro nome volta per volta, senza voler compiacere sempre tutti, società e tifosi, tifosi e società.

Gli errori sono errori e la Fiorentina ne ha commessi. Poi ci ha indovinato: ci ha indovinato Italiano col suo lavoro certosino sulla tattica e la mentalità. Ci ha indovinato la società nel difendere senza tremori le proprie scelte, anche quelle che lo stesso club giudicava non del tutto convincenti.
Ma occhio, come nella vita degli uomini la maturazione è il frutto di una strada percorsa, di un itinerario fatto di errori e scelte felici, così non si fa onore ad un buon risultato chiamando felici delle scelte sbagliate o non del tutto indovinate.

Non a caso, anche nella bella e proficua serata di Cremona, la Fiorentina è ricicciata in vecchi vizi, altrimenti invece che due avrebbe segnato tre o quattro reti, blindando del tutto l’accesso alla finale. La strada procede e l’Aprile che ci tiene svegli è tutt’altro che finito: già domani viene lo Spezia al Franchi per il campionato e giovedì dopo le feste pasquali la Fiorentina andrà a Poznan in Polonia per la Conference e ancora, lunedì, arriva l’Atalanta a Firenze per il campionato.

Insomma tra una colomba e un uovo di cioccolato non ci sarà il tempo di annoiarsi o di avere nostalgia di pallone. E se poi dopo tutti i grandi numeri dei viola in questo periodo, dovesse arrivare qualche momento meno esaltante, ricordiamoci che, come detto, farà parte del percorso di crescita della Fiorentina che poi secondo il Dalai Lama, nessuno è nato sotto una cattiva stella, ci sono semmai uomini che guardano male il cielo.

Quindi chiudiamo con tanti auguri di buona Pasqua.