.

ADV GIOCA IN DIFESA, E FA BENE. MA LE RAGIONI DI UNA CERTA DELUSIONE VANNO COMPRESE, NON RESPINTE.

di Tommaso Loreto

Praticamente, Andrea Della Valle, è sceso in campo. Il presidente onorario è piombato in casa viola alla viglia della festività di Pasqua, e dopo le delusioni raccolte con Verona e Frosinone. Lo ha fatto da arcigno difensore, volendo fare anche ironia, un po' con il piglio del difensore che tanto sarebbe servito a gennaio alla Fiorentina. Una difesa a 360 gradi, quella del patron. Del gruppo sportivo, del tecnico, e anche del comparto dirigenziale. 

Pur nell'ammissione degli errori di gennaio, ADV ha ricacciato qualsiasi ipotesi di "rassegnazione" e ha provato a rendere la corsa al terzo qualcosa di ancora possibile. Un intervento che serviva, che ci voleva (tanto più nei confronti di squadra e dirigenza) e che riporta Andrea Della Valle al comando di una Fiorentina fin troppo silenziosa e abbandonata a sè stessa negli ultimi tempi. Il tutto al netto della positività e dell'ottimismo sullo stadio che, probabilmente, resta la migliore notizia della conferenza di ieri. 

Resta, semmai, quel non voler affrontare situazioni più spinose (cambi nella dirigenza, futuro del tecnico, voci sulla vendita e rapporto con la tifoseria) che inevitabilmente lascia un pizzico d'incertezza che non può entusiasmare troppo la piazza. Anche perchè se sul fronte delle decisioni future può anche essere giusto rinviare tutto alla fine del campionato per tenere alta la concentrazione sul campo, sul rapporto con la città servirerbbe uno sforzo in più. Come minimo in termini di comprensione. 

Andrea Della Valle si definisce "Garanzia" per tutti, in particolare per quella parte di tifosi che non hanno mai messo in discussione la famiglia proprietaria della Fiorentina. Ma chi, invece, si è espresso contro certe logiche (anche con striscioni legittimi che tanto avrebbero ferito lo stesso ADV) merita di essere compreso, non emarginato, nè tantomeno messo in un angolo. Perchè il malumore che serpeggia da un po' potrà anche essere figlio di una minoranza, come ha detto ADV, ma resta il sentimento di una fetta di appassionati sempre più crescente.

Un gruppo di tifosi che chiede soprattutto maggiore passione nella gestione del club, con tutto quel che può comportare, e non necessariamente investimenti spropositati, tanto più se fuori dalle possibilità del bilancio e del fatturato. Una delusione da comprendere, appunto, per individuare il prima possibile le eventuali soluzioni. Perchè, altrimenti, il rischio è che la parola "Rassegnazione" si diffonda lo stesso tra i tifosi nonostante Andrea Della Valle l'abbia esclusa dal suo vocabolario. 

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it