ALLENARE MEDIA E TIFOSI PORTA LONTANO
La gara di Verona contro il Chievo, affrontata dalla Fiorentina in maniera distratta e superficiale, ha trasformato quella che avrebbe dovuto e potuto essere una vera e propria prova di maturità in una dimostrazione di mediocrità. E questo comporta che la sfida di domani con la Lazio rappresenterà, già alla nona giornata, una tappa cruciale del percorso di crescita di una squadra che, a Firenze, tutti hanno adottato, me compreso, pressoché a scatola chiusa. In questo, noi fiorentini, siamo impareggiabili. Due passaggi di fila e un po' di possesso palla ed ecco immediatamente scomodare il paragone col tikitaka del Barcellona, una vittoria all'esordio ed ecco che il centravanti non e' poi così importante, un ritorno in punta di piedi, con educazione ed un gol facile facile all'esordio ed ecco che Toni improvvisamente e' tornato ad essere un attaccante vero. E a forza di ripetercele, queste certezze virtuali, un po' tutti ci abbiamo e ci stiamo credendo. Poi pero' c'e il campo e ci sono i numeri e, scorrendoli ci dovremmo accorgere che forse finora ce la siamo raccontata un po' migliore di quel che e' in realtà. Tre vittorie contro Udinese, Catania e Bologna, tre pareggi (uno regalato a Parma, uno conquistato contro la Juve nella miglior gara della stagione), due sconfitte a Napoli e sul campo dell'Inter. Un percorso normalissimo, direi il giusto percorso per una squadra da cui, forse, mi ero e ci eravamo aspettati troppo. Devo complimentarmi col nuovo corso viola perché facendo piazza pulita, rivoluzionando l'organico e riportando Andrea Della Valle in prima linea ha rigenerato una piazza sconfortata e delusa e sta vendendo, al cosiddetto popolo viola, una buona utilitaria come fosse una Ferrari. Di questo sono lieto, perché in questo modo un bravo tecnico come Montella avrà il tempo per lavorare e far crescere il gruppo ma i tifosi, come il vento, sono molto mutevoli e senza una vittoria contro una grande (la Lazio lo sarebbe) o un colpo in trasferta tutto resterebbe, settimana dopo settimana, appeso ad un filo, quello, appunto, della mediocrità. Erano anni, forse dai mesi di Terim, che non vedevo una critica così appiattita sul tutto va bene tutto e' eccezionale, un fideismo così devoto nei confronti di un progetto che, per quanto possa essere positivo, ha appena emesso i primi vagiti e, e' evidente, abbisogna di nuovi, urgenti, investimenti per potersi completare. Le difficoltà nel trovare la via del gol, i problemi di Montella nell'individuare il partner ideale di Jovetic (forse in rosa non esiste), l'oggetto misterioso Aquilani che, e siamo quasi ad un quarto della stagione, ha giocato solo 17 minuti, le incertezze di Viviano. Niente di niente interessa, partendo dal presupposto che la Fiorentina gioca il miglior calcio d'Italia, che il portiere super tifoso sogna il terzo scudetto e che Valero va matto per il sushi e adora la citta'. Queste sono le cose importanti e speriamo di battere la Lazio altrimenti qualcuno sarà costretto a svegliarsi.
P.s.: Per la gioia di chi non ama parlare di calcio l'a.d. della Juventus Marotta ha rivolto l'ennesima provocazione verso Firenze e la Fiorentina. Il tema, piuttosto trito, e' quello del mancato trasferimento di Berbatov in viola (incredibile che il tema interessi ancora a qualcuno). Secondo Marotta sarebbe stata tutta una messinscena, compresa l'accoglienza predisposta al giocatore bulgaro all'aeroporto di Firenze che, a parere del loquace dirigente bianconero, sarebbe stata organizzata dalla Fiorentina per nascondere il mancato arrivo in viola di Berbatov. Giustamente Prade' ha risposto per le rime invitando il buon Marotta ad un confronto faccia a faccia. Spero che tutto finisca qui, senza ulteriori gossip, chiacchiericci o prese di posizione di sotto dirigenti. Sarebbe l'ennesimo assist per chi ama piu' il contorno del giuoco.
Leonardo Petri