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ALTRA OCCASIONE BUTTATA VIA. FIORENTINA, STAGIONE DA INCOMPIUTA. SAPONARA È UN BEL SEGNALE: SERVIVA. NO A CACERES E SANTON. MA A GIUGNO UN DIFENSORE FORTE

di Mario Tenerani

Una buona regola del giornalismo consiglierebbe di virare al largo dai luoghi comuni del calcio. Come la “classifica è bugiarda”. La narrazione del pallone ha abusato di questa definizione. Bugiarda è solo questa banalità. La classifica è sempre vera. La graduatoria rispecchia l’andamento di una squadra, è la sua fotografia. Il pareggio col Genoa, soprattutto le modalità con le quali si è materializzato agli occhi increduli dei tifosi, è nel solco delle partite di Marassi, col Crotone e la Samp a Firenze, col Paok al Franchi in Europa League, col Palermo in casa anche se la vittoria arrivò al fotofinish e con la Lazio all’Olimpico. A fronte di vittorie importanti con Roma e Juve o pareggi spettacolari col Napoli a Firenze. Discontinuità al potere, mai l’idea di saper cogliere un’occasione al volo. Ieri lo scenario era ideale: tonfi di Lazio e Milan, pareggio dell’Atalanta, insomma c’erano le condizioni per pensare a 6 punti tra Genoa e Pescara, al fine di avvicinarsi prepotentemente alla zona sesto posto. Un pareggio col retrogusto della sconfitta. Il campionato presenta delle opportunità, se non sai prenderle al volo, meriti di stare laddove ti trovi. Ed è giusto che gli altri vadano avanti. Quando la Fiorentina arrivava quarta o quinta non era solo perché esprimeva certi valori, ma anche perché sapeva dare continuità al proprio cammino approfittando delle incertezze altrui. Fiorentina-Genoa è stata la fedele rappresentazione dell’incompiutezza di questa squadra. Una formazione che riesce ad esprimere momenti di calcio esaltante ed intenso, ma che poi non riesce a tenere un risultato. Sul 2-0 in casa contro il Genoa - i rossoblu nelle ultime 5 partite avevano perso 4 volte e pareggiato col Crotone - non si può riaprire una partita in quel modo. Non si possono neppure prendere ripartenze così. Diventa dura immaginare che i viola riescano a dare una svolta alla stagione anche se la speranza resiste. 
Intanto l’arrivo di Riccardo Saponara che sarà presentato oggi è un bel messaggio, un segnale di cui l’ambiente avvertiva il bisogno. Da molte parti si invocava un’inversione di tendenza, un’operazione di mercato che rintroducesse un po’ di tecnica dopo quattro sessioni di mercato nelle quali le partenze eccellenti non erano state riequilibrate. Saponara è un trequartista moderno che sa stare in campo: Sarri e Giampaolo, con loro c’era anche l’attuale allenatore Martusciello, gli hanno trasferito concetti forti del calcio. Saponara conosce le due fasi, in mezzo non è un peso senza palla. Deve essere rilanciato sul piano psicologico dopo questi ultimi mesi. Firenze è la piazza giusta per lui. E’ costato un milione subito e 7,5 tra 18 mesi quando finirà il prestito. Corvino è stato bravo a concludere questa trattativa: due anni fa di gennaio lo aveva portato a Bologna, ma alla fine Riccardo tra la B in Emilia e la serie A ad Empoli scelse la seconda. Se Sousa sarà abile nel farlo tornare quel giocatore sublime che con Sarri e Giampaolo incantava tutti fino ad arrivare nel giro azzurro, la Fiorentina migliorerà di tanto la propria manovra offensiva. 
Corvino ha detto no alla possibilità di ingaggiare Caceres: il giocatore nell’ultimo anno ha avuto alcune criticità e non c’è voglia di rischiare. Non arriverà neppure Santon, non interessa. La sensazione è che il mercato viola possa chiudersi qui anche se le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Appuntamento rimandato a giugno. La difesa andrà comunque migliorata alla luce anche del divorzio molto probabile con Gonzalo Rodriguez. Dipenderà anche da chi allenerà la squadra viola. Ma se accanto ad Astori arrivasse un altro come lui non sarebbe male…