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AMAURI, TOCCA A TE

di Niccolò Ceccarini

Tutti ad aspettare lui, ma soprattutto i suoi gol. La Fiorentina ha fortemente bisogno di Amauri. Non si può pensare che a risolvere i problemi sia sempre Jovetic, che sta già facendo una stagione sopra le righe: 12 reti senza tenere conto che è reduce da un infortunio gravissimo. Ora però tocca ad Amauri. Entusiasmo, grinta e cuore non gli mancano come del resto la sfortuna, sgradita compagna di viaggio. A Bologna l’italo brasiliano si è anche trovato davanti un Gillet formidabile ma si sa un attaccante vive per il gol e quando non arriva è difficile trovare forza e convinzione. Il passato recente è però di buon auspicio. Gli ultimi sei mesi trascorsi l’anno scorso a Parma sono la molla che spinge a pensare ancora positivo: 7 gol pesanti (uno bellissimo tra l’altro in rovesciata proprio alla Fiorentina) e soprattutto la certezza di essere ancora protagonista. Sarebbe sbagliato considerare Amauri il salvatore della patria ma aspettarsi almeno qualche zampata da leone affamato quale è decisamente si. In effetti se analizziamo la stagione sembra quasi che ci sia una mezza maledizione per gli attaccanti viola e per certi versi anche per quella maglia numero 11. Fatta eccezione per Jo-Jo, i numeri sono abbastanza avvilenti. Gilardino prima di andare al Genoa ha chiuso a quota due in campionato. E’ vero che ha subito anche un infortunio che lo ha tenuto fuori un mese dopo Udine, ma il suo bilancio è stato deficitario. Senza parlare di Santiago Silva. Il Tanque è rientrato in Argentina con la pochezza di una rete in 6 mesi, peraltro su calcio di rigore alla Roma, ininfluente. Babacar non è praticamente mai stati impiegato. Amauri è ancora a quota zero, anche se è il più giustificato di tutti. E’ stato fermo per metà campionato e non è che si potesse chiedergli tutto e subito. Purtroppo il momento della Fiorentina è molto delicato e e quando le cose vanno male è tutto maledettamente più complicato. Amauri, fino a prova contraria, è un giocatore che in questa squadra può fare la differenza e quindi deve sbloccarsi. La sua ultima rete ufficiale risale alla stagione scorsa, al 23 aprile, al Friuli di Udine. Un digiuno che lo farà soffrire e nemmeno poco, ma che inevitabilmente sta pesando tanto per la Fiorentina. E allora ci auguriamo che la ricerca del gol perduto sia giunta al capitolo finale. Domenica sera all’Olimpico c’è una nuova occasione. La difesa biancoceleste non è insuperabile. A Palermo era in emergenza assoluta, ma i limiti rimangono. Per i viola è una sfida delicatissima, una gara da uomini veri. L’obiettivo è evitare a tutti i costi la terza sconfitta consecutiva per non precipitare nella depressione più completa e in una zona di classifica piena di ansie. Per questo dobbiamo aggrapparci anche ad Amauri, sperando che riesca davvero a prendersi la Fiorentina sulle spalle.

Niccolò Ceccarini

giornalista di Radio Toscana