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AMBIZIONI E FUTURO DELLA PROPRIETA' PASSANO SOLO DALLO STADIO. IL MERCATO DEI PAGHERO' E QUELLO SEGNATO DI KALINIC. BERNARDESCHI E L'ASSALTO DELLE BIG MA DA BARI SONO ARRIVATE DUE GEMME

di Marco Conterio

La verità è che, senza girarci troppo intorno, tutto passerà dallo stadio. E' quello il punto cardine del futuro della Fiorentina e se mediaticamente è, comprensibile, argomento che oramai scalda poco gli animi, nei fatti è l'elemento attorno al quale è appeso il futuro delle ambizioni viola. Se Stadio non dovesse essere, infatti, i Della Valle non investiranno ancora, o quanto meno continueranno come fatto nelle ultime due stagioni. Autofinanziamento, giovani prospetti pescati ora più in Italia che in Europa e rivenduti a peso d'oro. Qualche annata di gloria, ma poi una mediocrità dalla quale i Della Valle uscirebbero solo passando la mano. Cosa che, in ogni caso, è sempre da tener sott'occhio, proprio con lo stadio come punto di passaggio. Perché i fratelli marchigiani da tempo cercano partner e investitori per il nuovo impianto viola e dalla Cina proseguono sussurri di un pesante interessamento non solo per lo stadio ma anche per la proprietà del club. Trattative abbozzate, ma che avranno un continuum solo dopo che la questione stadio sarà chiarita.

Per questo, per adesso, la linea cardine del mercato è stata questa. Acquisti col 'pagherò', giovani talenti (no, Corvino e Freitas non sono diventati amanti dei giocatori italiani improvvisamente. Le nuove liste imponevano questa linea alla Fiorentina, ndr) da crescere, far esplodere e poi rivendere, nessun investimento pesante. Sui rinnovi, nessuno sconto: Rodriguez partirà in regime di svincolo se non scenderà alle condizioni viola. Badelj partirà in estate, perché adesso non c'era nessuno pronto a spendere i milioni chiesti dalla Fiorentina. L'innesto di Saponara, poi, ha due differenti letture: in estate sarebbe stato un acquisto ben più che intelligente. Adesso, invece, la Fiorentina avrebbe magari avuto necessità d'investire quei soldi in altri reparti e giocatori, visto che la difesa continua a traballare e, inspiegabilmente, a non essere rinforzata.

Sul futuro, qualche linea guida. In estate Nikola Kalinic partirà. Avrebbe dovuto farlo a gennaio, la trattativa c'era; per quale ragione, altrimenti, essere attorno a un tavolo, tutti insieme? A Milano erano insieme Fiorentina, intermediario viola, intermediario cinese, altri intermediari, altri ancora, altri ancora, agente del calciatore. Non è andata in porto anche perché il croato non era troppo convinto ma sussurrano i beninformati del mercato che i cinesi abbiano deciso di frenare una volta ragionato con le controparti delle spettanze. Kalinic partirà in estate, anche se preferisce il Calcio a quello surrogato e milionario cinese. Il Borussia Dortmund avrebbe già, con lui, una bozza d'accordo e spifferi di mercato dicono che anche la Juventus abbia già mosso i primi passi, insieme all'Inter, per Federico Bernardeschi. A proposito di futuro, però, c'è anche una bella luce. Federico Chiesa è quella più splendente, chi da sempre segue i giovani garantisce che se Sousa avrà coraggio e voglia (soprattutto), lascerà brillare presto anche quelle di Castrovilli e Scalera. Corvino è stato bravo a prenderli dal Bari, gemme preziose di un vivaio che da troppo tempo non ne regalava così belle e importanti. Tesori per la Viola che verrà. Che non sarà di Paulo Sousa.