.

AMRABAT TORNA AL VIOLA PARK INSIEME ALLE VOCI INGLESI. SUL MERCATO PRIORITA’ ALLA DIFESA E DISTANZE DA RIDURRE PER IL RINNOVO DI CASTROVILLI. STADIO E PADOVANI, PROSEGUONO I RIMPALLI

di Tommaso Loreto

Con il rientro di Amrabat, e quello di Nico Gonzalez, i ranghi al Viola al Park sono praticamente al completo. Archiviata l’amichevole con il Catanzaro, utile a far esordire l’ultimo arrivato Arthur, Italiano può cominciare a impostare il lavoro tattico con buone certezze sull’immediato futuro, almeno contando una rosa che al momento può offrire più di un’alternativa. Fanno eccezione in primo luogo la difesa rimasta orfana di Igor e nella quale la cerchia di candidati include Sutalo e il brasiliano Murillo e le altre due priorità: la porta e il reparto offensivo.

Mentre tra Audero e Montipò c’è da aspettarsi qualche sorpresa magari dal mercato estero in attacco è Cabral a vivere le maggiori incertezze, anche perché la permanenza di Jovic è stata di recente certificata dall’intervento di Italiano. Che possa essere il mercato inglese o altro il futuro del brasiliano è legato a doppio filo agli obiettivi della dirigenza viola, con Dia che sembra ormai questione superata e Nzola sul quale è lecito attendersi nuovi contatti nei prossimi giorni. Di certo è di nuovo dall'Inghilterra che filtrano voci di mercato su Amrabat, ultime quelle sul ritorno di fiamma del Manchester United. 

Intanto a margine di interessi e rumors dal mercato in casa viola serve anche individuare il giusto percorso nel dialogo a distanza con Castrovilli. Contando la distanza rimasta intatta dopo gli ultimi confronti la sensazione che il numero 10 possa finire tra i sacrificati non è poi così campata in aria, tanto che il recente interesse per il giovane Casadei del Chelsea potrebbe pure rappresentare il passo successivo a un addio da gestire alla luce di un mancato rinnovo. Un bivio da affrontare con le idee chiare per il valore del calciatore e per le conseguenze tattiche che Italiano dovrebbe gestire al netto di eventuali nuovi arrivi per il reparto di centrocampo.

Quanto all'ennesima mossa sulla scacchiera dei rapporti istituzionali è da registrare l'intervento di ieri dell'Assessore allo sport Guccione tornato a ribadire come sul Franchi, e di conseguenza sul Padovani, molto fosse già stato chiarito. Niente che possa essere contraddetto, tanto più se i documenti lo confermano, ma pur sempre un nuovo rimpallo che bene racconta un dialogo ondivago, e comunque diverso nei toni dalle rassicurazioni solitamente fornite al termine di ogni incontro. Perchè il club viola avrà anche accettato l'ipotesi di giocare altrove (come annunciato fin dall'inizio dalla stessa Amministrazione che ha valutato prima ipotesi esterne al Comune, vedi Empoli, salvo ripiegare sul Padovani) ma dinanzi all'obbligo del completamento dei lavori sul Franchi entro il 2026, onde rientrare nelle condizioni del PNRR, quali altre alternative avrebbe avuto per evitarsi due stagioni in costante trasferta?