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ANTOGNONI E IL 'PANTA' NERO: SEGNALI DI AVVICINAMENTO CON LA TIFOSERIA. ORA IL MERCATO: ACCELERATA SUL FRONTE DE PAUL E MERET MA LE ALTRE SI MUOVONO E I RINFORZI SERVONO SUBITO

di Marco Conterio

Che la proprietà della Fiorentina non si sia mossa, negli ultimi anni, nel modo più opportuno per vivere d'amore e abbracci con la tifoseria è lapalissiano. Però ci sono dei segnali. Dei tentativi. Delle prove che la voglia di riavvicinarsi alla città ci sono. Giancarlo Antognoni in società è il primo, simbolo e trait d'union tra quel che è stato e quel che è. La maglia viola con pantaloncino nero, che richiama dolci ricordi nostalgici, altrettanto. C'è voglia di riscoprire la storia e a quella d'aggrapparsi per costruire il futuro. Da Chiesa a Chiesa. Nel villaggio viola, passato e presente, deve esserci ancora lui. Perché il domani sia roseo. A meno che...

A meno che qualcuno non arrivi a offrire 70 milioni di euro. Federico Chiesa potrebbe essere il Leroy Sané d'Italia, il Raheem Sterling azzurro. Giocatori pagati a peso d'oro e ora che il mercato ha visto impennare ulteriormente le sue cifre, non è da escludere che l'asta per Chiesa possa regalarne pure di più ricche. C'è un italiano, a pari età e talento, migliore di lui? No. E' giusto allora che la Fiorentina resista, come sta facendo, aspettando che dall'estero, o magari dall'Italia, arrivi un'offerta faraonica. Non deve aver fretta di cederlo, la famiglia Della Valle. Perché Corvino e Freitas hanno già chiarito alla proprietà che l'intenzione della società è quella di non ascoltare proposte, a meno che dagli altissimi piani non arrivino altre indicazioni.

Intanto il mercato. Ecco, qui servirebbe un tuono. Perché tutte si stanno muovendo. La Juventus com Emre Can. L'Inter con Radja Nainggolan. La Roma con Javier Pastore. Anche Sampdoria e Genoa, per portar due esempi sul piano viola. Rivoluzioni e rinforzi sulle due sponde della Lanterna, a conti fatti la Fiorentina per adesso ha perso Marco Sportiello e Milan Badelj e ha piazzato solo innesti per la Primavera. Però ieri sono arrivate novità importanti. E tutte sull'asse tra Firenze e Udine.

"Fiducia", sussurra la dirigenza. Per Rodrigo De Paul l'offerta c'è, il giocatore ha detto sì e ora si aspetta la risposta dell'Udinese. Ieri incontro interlocutorio, Corvino ha provato l'accelerata anche per Alex Meret sul quale c'è pure il Napoli. Ora la palla ai Pozzo, ma la dirigenza ha messo la quinta per regalare a Pioli esterno d'attacco e portiere. Gli altri: l'egiziano Trezeguet del Kasimpasa resta monitorato, Marko Pjaca un obiettivo fortissimo ma la Juventus non molla. Cabaye, svincolato, un'idea per la regia, Izzo per la difesa e come terzino destro, Rossettini come centrale low cost.

Però serve un segnale. Subito, adesso. Perché la tifoseria della Fiorentina ha bisogno di tornare a respirare i sogni a cui fino a tempo fa era abituata. Il comunicato dopo il cda che parla di "progetto sostenibile" non infiamma i cuori e i portafogli. Nello stesso, la società non ha parlato di obiettivo "Europa" ma di "risultati sportivi sempre migliori". Non può che essere quella, però. Come un obbligo, anche se il mercato deve ancora partire. E, forse, sarebbe l'ora.